Piana di San Valentino e Chiesa
La Piana di San Valentino è situata fra Isola del Gran Sasso e Cerchiara ed è percorsa da una strada romana che probabilmente saliva al Vado di Corno e lungo la quale si e rinvenuto un cippo con iscrizione.
Alla fine del secolo scorso vi furono effettuati rinvenimenti di epoca preromana e romana: un quadrante bronzeo con la legenda HAT, della zecca di Hatria, resti di un pavimento in opus signinum, frammenti di grandi tegoloni, tessere di mosaico policromo e un’iscrizione funeraria, conservata a Cerchiara, in una collezione privata, recante l’iscrizione: «D(iis) M(anibus)/c(aio) Antistio /Severo/mil(iti) coh(ortis) VIIII pr(aetoriae) /spe(culatori) militans ann(os) X/decessit Faleris/cuius cineres/Antistius Coraesus/rettulit pater»
E' l’iscrizione funeraria del pretoriano C. Antistius Severus morto a Falerii (odierna località di Falleri, presso Civita Castellana), che il padre, Antistius Coraesus, seppellì nella terra d’origine. L’iscrizione si può datare al II sec. d.C. Più di recente è stata rinvenuta nella medesima località una testina di Herakles di giallo antico ossidato. La testa (altezza cm 8,5; larghezza cm 4; profondità cm 4,5) coronata, mostra l’eroe maturo, i capelli corti, la barba prolissa, l’espressione patetica accentuata dagli occhi profondi. Il tipo iconografico deriva da creazioni del IV secolo a.C.
La Chiesa di San Valentino è situata nella piana di Cerchiara, l’antica Criscaria, un tempo “statio militaris” romana, destinata a sorvegliare la Via Caecilia Metella, che parallelamente al Mavone saliva al valico del Vado di Corno e portava a Roma. Forse per questa strada penetrarono nelle contrade isolane i primi evangelizzatori che dettero a Criscaria come protettore un Santo recente, San Valentino, prete romano, martire nel IV secolo. A questo Santo fu consacrato un tempio che prima era stato dedicato a qualche divinità pagana.
Ed in questo tempio vennero riportate dal padre, le ossa di un soldato nativo di questi luoghi, mentre si trovava al seguito di un imperatore romano. Queste notizie ci sono fornite da una lapide che oggi si vede murata nella facciata della chiesa parrocchiale di Cerchiara, sull’entrata, a destra. L’Ecclesia di San Valentino in Valle Ciliani è citata nell’elenco delle chiese che nel 1324 e nel 1326 erano tenute a pagare la decima. L’edificio, di impianto romanico, presenta una muratura formata da blocchi calcarei. Le uniche aperture rimaste sono le monofore dell’abside. La copertura è crollata, ma si intuisce che all’interno la Chiesa fosse a navata unica; ai lati dell’altare vi sono degli affreschi raffiguranti San Rocco, del primo Cinquecento, che richiamano quelli della Chiesa di Santa Lucia. Sono ancora visibili tre nicchie ed una statua decapitata.