Fondo della Salsa
Là dove il bosco di faggi si fa più fitto, dove il fresco della montagna attira quanti sono in cerca di refrigerio e di riposo, una spada infissa nella roccia, in ricordo di un giovane aeronauta che qui, su queste montagne, perse la vita schiantandosi con il suo piccolo aereo contro la parete rocciosa, segna l’ingresso al sentiero che, passando tra boschi e attraversando le limpide e gelide acque della fonte dei Signori, conduce al Fondo della Salsa, la selvaggia forra che si apre ai piedi della parete Nord del Monte Camicia.
È possibile inoltrarsi per un tratto nella conca, verso la quale precipitano a primavera e all'inizio dell'estate delle spettacolari cascate. Fino a poco tempo fa esisteva anche un nevaio perenne alimentato dalle numerose ed enormi valanghe che scendevano giù dalla parete. Il nevaio, che poteva raggiungere molte decine di metri anche in piena stagione, oggi è ormai scomparso ed è raro in estate trovare ancora dei resti di neve.
Il Fondo della Salsa è uno dei luoghi più suggestivi dell'Appennino Centrale. Questa enorme muraglia aspra e verticale ha rappresentato da sempre un grande problema alpinistico. I primi a salire furono i teramani Bruno Marsili e Antonio Panza nel lontano 1934 e ancora oggi rappresenta uno dei luoghi di arrampicata più impegnativi dell'intero Appennino.
Oltre ai sentieri per escursionisti esperti, il percorso che raggiunge il Fondo della Salsa consente anche a semplici appassionati di godere di questi luoghi magici ed incantati, dei profumi del bosco, dei colori della natura, del mormorio degli animali che popolano questi ambienti, elementi che permettono ai visitatori di immergersi in una natura selvaggia ed incontaminata, a due passi dalla civiltà.