Isola del Gran Sasso d'Italia
Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che ospita molte specie animali come il lupo, il camoscio d'Abruzzo, il cervo, l'aquila reale, la poiana, il gufo reale, lo scoiattolo, il cinghiale e la gazza, in un’incantevole scenografia che include tutta la parte sud-orientale del Gran Sasso, ai piedi del Paretone del Corno Grande, si trova il comune di Isola del Gran Sasso.
L’antico borgo si configura come un'isola circondata dai fiumi Ruzzo e Mavone e proprio da questa conformazione naturale il sito trae il suo nome. L'unica via d'accesso al paese era costituita dalle porte del castello, fra le quali le principali erano le Porte del Torrione e della Cannavina. Soprannominato nei secoli come "Il Castello dell'Isola", "Isola della Valle", "La Perla del Gran Sasso", "Il Paese dove il sole sorge due volte", il borgo è da sempre conosciuto anche come il "Paese dei Motti", per via delle numerose iscrizioni in latino, dal suggestivo sapore biblico e popolaresco, che figurano all'interno del centro storico sugli architravi in pietra di molte porte e finestre.
Passeggiando tra le anguste viuzze dell’antico Castello dell’Isola si raggiunge Piazza Marconi, nella quale i palazzetti cinquecenteschi riportano sugli architravi i motti “Neutri fortunae”, “Bonitate fecisti cum servo tuo Domine”, “Melius mori quam foœdari”, “Non solum nobis sed et Patriae et Posteris”. Si prosegue alla volta di un palazzetto rinascimentale di Largo Corte, sulle cui finestre lo sguardo curioso del visitatore potrà scorgere le iscrizioni “Quod rubigo ferro hoc livor homini” e “Quod index auro hoc aurum homini”. Ancora in via Nicolò e in largo Torrione si legge “Amicum Esse Licet sed usque ad aras” e “Beati qui abitant in domo tua domine”.
Fino agli anni Trenta del Novecento, su un palazzo già sede comunale e prima ancora ufficio del governatore per conto dei Mendoza, oggi diroccato e in completa e desolante rovina, era ancora possibile leggere i motti “Incertum est quo loco mors te aspectat”, “Virtutis laus in actionibus consistit”, “Viro pro divitiis honos”. Un inno alla vita e alla saggezza quello che ancora oggi viene offerto al visitatore dall’antico centro storico di Isola del Gran Sasso, che ancora conserva gran parte del suo antico impianto medievale e rinascimentale e che sa ancora trasmettere, attraverso i suoi monumenti e nella tranquillità dei suoi vicoli il racconto del suo passato.