Circondato da un magico anfiteatro naturale, fatto di boschi rigogliosi e sorgenti di acqua limpida e pura, all’ombra delle più alte cime dell’Appennino centrale, imbiancate per gran parte dell’anno, il piccolo borgo medievale di Castelli si erge maestoso nella valle scavata dai torrenti Leomogna e Rio. Una manciata di case arroccate su uno sperone argilloso, estrema propaggine del Monte Camicia, Castelli nacque a seguito delle invasioni barbariche tra il X e l’XI secolo, per offrire rifugio e sicurezza alle popolazioni che vivevano sparse nei villaggi dei dintorni (da cui il nome "Li Castelli").
È a partire dal XV secolo che la storia del piccolo centro montano si intreccia con quella dello sviluppo della sua produzione ceramica. L’abbondanza di legname, di acqua, la vicinanza di cave d’argilla e di silice permisero un rapido e florido sviluppo di quest’arte che, attestata con sicurezza a partire dal XV secolo, nel giro di pochi decenni si fece conoscere ed apprezzare in tutta Europa. Il piccolo borgo si snoda tra piazze e vicoletti, nei quali si respira l’aria di un tempo passato, con le botteghe artigiane che ancora oggi producono la preziosa maiolica secondo gli insegnamenti della tradizione e nelle quali il visitatore ancora incontra il pittore e il torniante all’opera e può lasciarsi trasportare in un mondo in cui rivive la memoria di un passato che si fa presente. Immersi in questa magia, si resta rapiti dallo spettacolo incantevole offerto dal belvedere (lo “Steccato”, costruito a seguito del terremoto del 1915 che distrusse parte del paese), che si affaccia sui monti che fanno da corona ad una natura rigogliosa ed incontaminata e ci si incanta di fronte all’elegante architettura dei suoi monumenti. La poesia del borgo rivive poi nei vicoli angusti che si riempiono dei profumi dei piatti della tradizione, nei rossi tramonti all’ombra del “Gigante che dorme”, nel sapiente lavoro dei suoi figli, nella pazienza che si cela dietro la minuziosa arte della maiolica, nel tepore delle fornaci intorno alle quali da sempre si intessono storie e racconti, nel freddo dei lunghi e bui inverni all’ombra del Monte Camicia.
La storia di questo sito è però ben più antica di quella del suo prodotto d’eccellenza e, nel suo passato più lontano, resta ancora imbrigliata nelle trame di miti e racconti popolari che parlano di santi ed eroi vissuti all’ombra di monasteri e castelli medievali, come l’abbazia di San Salvatore e il castello di Pagliara. È nel Rinascimento che il borgo di Castelli trova la sua piena affermazione, attraverso quella sapiente conoscenza del territorio e quella scienza, ormai pienamente raggiunta, della produzione di oggetti in ceramica smaltata e dipinta, che nell’arco di pochi decenni ha fatto di Castelli una delle capitali mondiali della ceramica e che rende ancora oggi il piccolo centro una meta privilegiata da turisti e visitatori, attratti dalla tranquillità e dalla voglia di riscoprire un passato che si fa eterno presente.