All’Alto Medioevo risale la fondazione del monastero benedettino di San Salvatore, di cui scavi recenti hanno riportato alla luce le fondamenta della chiesa, in una località detta oggi “Villa Re”, sopra l’abitato del paese. L’abbazia fu probabilmente fondata dai Longobardi volturnensi provenienti dal Ducato di Benevento (forse nel VII secolo).
Dell’abbazia sopravvivono due testimonianze importanti: un ambone in pietra bianca finemente scolpito a bassorilievo, che dall’abbazia fu portato nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e per un certo periodo esposto sulla sua scalinata esterna; ed una bellissima statua lignea raffigurante la Madonna con in braccio il Bambino (nota nella devozione popolare come statua di Sant’Anna), risalente al XIII secolo. Si conserva inoltre una bolla papale con cui papa Pasquale II (che nel 1117, in fuga dall’imperatore Enrico V, avrebbe trovato rifugio nel monastero) fece dono di chiese, territori e privilegi all’abbazia. L’autenticità della bolla è stata tuttavia contestata.
La storia dell’abbazia si intreccia con quella dei conti di Pagliara, feudatari della zona per conto dei sovrani Normanni. San Berardo, che da questo casato proveniva e che è poi divenuto vescovo e patrono della città di Teramo, sembra abbia trascorso proprio in questa abbazia i suoi primi anni conventuali.