Castello di Pagliara
Pagliara è l’altura situata a Sud-Est di Isola del Gran Sasso, al confine con il comune di Caselli, sulla cui sommità è collocato il Castello omonimo, ora diruto.
La prima attestazione dell’esistenza del castello si rintraccia nel Catalogus Baronum (1150-1168), un documento di epoca Normanna, in cui il piccolo Castelli di pagliara compare tra le proprietà dei Conti di Collepietro. Solo successivamente il sito viene ricordato con il nome della casata dei Palearia, che detennero il controllo dell’intera Valle Siciliana fino al 1300.
Il castello possedeva uno schema allungato, a cannocchiale, condizionato dall’andamento dell’altura su cui era stato costruito. Oggi del Castello rimangono solo pochi resti delle strutture medievali, costituite da grossi blocchi calcarei irregolari connessi da malta. Restano ben visibili la cinta muraria di età normanna, con i suoi vari rifacimenti, i basamenti di una torre a base esagonale di epoca sveva (unico esemplare di questo tipo in Abruzzo), e due bastioni circolari, frutto di rifacimenti di epoca angioina. Dove le mura raggiungono un’altezza di circa due metri si vedono le imposte di volte a crociera.
Al centro dell’impianto murario, resta la chiesetta di Santa Maria di Pagliara, edificata forse nel XII sec e addossata alle mura del lato occidentale. Mentre la costruzione del castello risalirebbe al IX-X secolo, della chiesetta, seppure probabilmente coeva del castello, si hanno le prime notizie nel 1324, ed il suo nome originario era “Sante Marie de Paliaria”. Essa presenta una muratura in pietra e malta, coperta da un intonaco a superficie rustica, ed una copertura a struttura lignea ad un solo spiovente. Sulla facciata si innalza un piccolo campanile a vela per una campana, attualmente custodita all’interno della chiesa. Su di essa si legge Fusa in Loreto Aprutino – 1874 – Marcello Della Noce.
Ricostruita a partire dal 1825 da fra’ Nicola Torretta, l’ultimo eremita del Gran Sasso, che dimorò a lungo nell’eremo di Frattagrande, la chiesa presenta al suo interno due stanze, di cui una più grande propriamente destinata al culto, ed una decisamente più piccola, aggiunta da fra’ Nicola per potervi abitare. L’accesso è sul lato corto che guarda verso Nord ed è facilitato dalla presenza di alcuni rozzi gradini. Nella prima domenica dopo Pasqua la chiesetta è meta di una festa religiosa molto sentita.
Il Castello di Pagliara è noto per le numerose leggende che si aggirano nella Valle sulla presenza di tesori, stanze segrete e figure misteriose che ancora oggi ne animerebbero le strutture.