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Consorzio B.I.M. (Bacino Imbrifero Montano)

logo BIM Teramo

Viale Cavour, 25 - 64100 Teramo
https://www.bim-teramo.it
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Tel. 0861.245741
Fax 0861.247070

Il B.I.M. è un consorzio formato da 26 Comuni, quelli afferenti alla Valle del Vomano e del Tordino, più i comuni della Provincia di Teramo. Istituzionalmente, il BIM è un Ente Locale Consorzio Obbligatorio di Comuni senza scopo di lucro, istituito ai sensi della L.27/12/1953 n.959. Il Consorzio ha per scopo il progresso economico e sociale delle popolazioni interessate.

Per la sua natura il B.I.M. di Teramo è nato per indennizzare le aree interne, nel cui bacino imbrifero l’ENEL produce l’energia elettrica, e gestire i fondi del canone erogati dallo stesso ai vari territori.

Il Consorzio si pone l’obiettivo di ridistribuire ai Comuni consorziati le risorse finanziarie, che sono finalizzate allo sviluppo socio economico delle popolazioni residenti nel Consorzio.

In particolare il Consorzio B.I.M. si prefigge, quale scopo primario, di favorire il progresso economico e sociale, in particolare delle popolazioni residenti nei Comuni montani e nei territori (dai quali provengono le risorse finanziarie) per consentire loro migliori condizioni di abitabilità ed un equilibrato sviluppo, riconoscendone così la grande funzione di servizio che esse svolgono a presidio del territorio.

Non si deve neppure dimenticare la difesa del suolo, la protezione della natura, la salvaguardia dell’ambiente montano, per le quali si assumono iniziative che perseguono efficacemente gli obiettivi prefissati direttamente o in collaborazione con altri Enti nel rispetto delle reciproche competenze.

Ulteriore importante obiettivo è quello di consentire migliori condizioni di abitabilità, favorendo iniziative per la diffusione e l’incremento della cultura, nonché la  promozione ed il sostegno di attività sociali. In tal modo, oltre ad allargare il campo della solidarietà, vengono messi in collegamento diretto i due soggetti a ciò predisposti dalla nostra attuale legislazione: da una parte quelli attivi, vale a dire le popolazioni che usufruiscono del sovracanone attraverso impieghi tendenti a favorire il progresso economico–sociale, e, dall’altra, i concessionari, chiamati dalla legge a risarcire i danni derivanti dallo sfruttamento delle acque a scopo di produzione di energia elettrica.