Patata turchesa
Progetto di recupero e tutela voluto dall’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso, quello della patata turchesa di San Pietro ha permesso la valorizzazione di un prodotto diventato presidio Slow Food.
Diffusa sulle nostre montagne già dalla fine del ‘700, la sua coltivazione venne in seguito quasi del tutto abbandonata, recuperata a inizio millennio da pochissimi anziani coltivatori che ne custodivano i segreti.
Dall’epidermide sottile e delicata, si presenta con un colore viola-bluastro alla raccolta.
Divenuta ingrediente di forte unicità, è possibile gustarla come primo piatto (gnocchi), come contorno o anche come dolce.