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Cammino dei Santi (5 Comuni)

escursione sentieri tra boschi Casale San Nicola Acerone in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Livello di difficoltà

  • T Turistico
  • E Escursionistico
  • EE per Escursionisti Esperti
  • EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Adatto a piedi

Adatto in Mountain Bike

Scheda Tecnica

No
Difficoltà EE (escursionisti esperti)
Impegno Fisico ***
Bellezza ****
Segnaletica CAI Bianco/Rosso
Quota di partenza 412m s.l.m
Quota di arrivo 597m
Dislivello positivo 2623+
Dislivello negativo 2462-
km 73,30 km
Tempo di percorrenza 16h
Rete telefonica Sempre presente
Fonti di acqua Si
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi)
Adatto per famiglie Si
Periodo consigliato Primavera-Estate

Descrizione

Il percorso comprende diversi luoghi di culto e li connette attraverso itinerari da realizzare a piedi o quasi interamente con i mezzi. Attraversa la Valle Siciliana lungo quelle che erano già all’epoca le principali vie di comunicazione. Di seguito si riporta l’itinerario completo suddiviso in diverse tappe.

1.Tappa: dal convento della Madonna della Cona (Tossicia) alla Chiesa di Santa Maria di Ronzano;

Il percorso non presenta grosse difficoltà e si sviluppa gran parte su asfalto in falsopiano con poco dislivello. 11 km interamente percorribili a piedi ed in bicicletta oppure con mezzi. Lasciato alle spalle il convento, si procede verso destra per un centinaio di metri e subito dopo a sinistra su sp.491 direzione Montorio al Vomano per circa un chilometro. Al successivo bivio in località "Contrada Cerquone" si gira a destra e si percorre la sp. 41 per circa 5 chilometri fino a giungere al paesino di Bascianella, frazione di Colledara (Teramo) che gode di una bellissima vista panoramica sulla Valle Siciliana. Si continua sulla stessa strada in direzione sud-est per altri 3 km . Si attraversano piccoli centri abitati (Perelle), (Sbarra) fino ad arrivare ad un bivio. Qui si tiene la destra e si torna a percorrere la sp. 491 in direzione sud-ovest per altri 600 metri circa. Si attraversa un antico ponte (Ponte a Novearchi) e subito dopo al successivo bivio si svolta tutto a sinistra. Dopo pochi minuti si giunge alla Chiesa di Santa Maria di Ronzano.

2. Tappa: dalla Chiesa di Santa Maria di Ronzano (Castel Castagna) all’Abbazia di San Giovanni ad Insulam (Isola del Gran Sasso);

Il percorso si snoda su un terreno per lo più pianeggiante (da circa 450 m a circa 420 m s.l.m.); è percorribile a piedi o interamente in bicicletta su superficie per lo più asfaltata e compatta. Procedere in direzione ovest verso sp.491. Al bivio si svolta leggermente a sinistra e si percorre la sp.491 per circa 5 km. In località San Giovanni, si giunge a destinazione . 

3. Tappa: dall’Abbazia di San Giovanni ad Insulam (Isola del Gran Sasso) al Convento di San Francesco (Santuario di S. Gabriele);

Il percorso non presenta grosse difficoltà, né grosse escursioni di altitudine; sono tuttavia presenti frazioni di percorso con una pendenza più accentuata; è percorribile a piedi o interamente in bicicletta. In un'ora abbondante si raggiunge il convento, situato nei pressi del Santuario di S.Gabriele. Lasciata alle spalle l’Abbazia, si procede in direzione ovest da “Contrada San Giovanni” verso contrada “Tembrietta” su strada SP. 491 per circa 4 chilometri. Arrivati ad Isola del Gran Sasso si percorre “Via s.gabriele” per un chilometro fino a giungere al Santuario. 

4. Tappa: dal Convento di San Francesco (Santuario S.Gabriele) al Convento di San Salvatore (Fano a Corno);

Il percorso si snoda su strade comode e perfettamente percorribili; esso si svolge, tuttavia, interamente in salita, con una escursione di altitudine di circa 200 metri e si sviluppa su superfici per lo più asfaltate. È richiesto un buon allenamento. È percorribile a piedi o interamente con la bicicletta. Lasciato alle spalle il Santuario, si inizia a salire in direzione ovest verso “Strada Cesa di Francia”. La si percorre per circa un chilometro, e al successivo bivio si svolta a destra. Seguire le indicazioni per Forca di Valle e dopo circa 4 chilometri si giunge al paese. Attraversando il paese, si lascia alle spalle un’altra chiesa (Eremo di San Franco). Si procede in direzione sud-ovest su sp.63 per circa 5 chilometri , attraversando rispettivamente le frazioni di Cerchiara e Fano a Corno. Giunti a Fano, si entra nel piccolo borgo e si inizia a salire. Lasciato alle spalle l’abitato, subito dopo alcuni metri si giunge al convento San Salvatore.

5. Tappa: dal Convento di San Salvatore (Fano a Corno) al Monastero di San Nicola di Corno (Casale San Nicola);

Il percorso presenta una crescente pendenza e sale dai circa 600 m a oltre 1000 m; tuttavia la difficoltà del percorso risiede interamente nella pendenza, essendo dal punto di vista della percorribilità estremamente semplice. Richiesto un buon allenamento. Alcune parti del percorso sono non asfaltate e difficili da percorrere in bici. Si esce dal piccolo borgo di Fano a Corno e si continua a salire su sp. 39 direzione Casale s.Nicola. Percorsi meno di tre chilometri si giunge al piccolissimo centro sovrastato dalla parete del Gran Sasso. Si attraversa il paese di Casale San Nicola (mt. 859) salendo verso sinistra. Dopo le ultime case, la strada si trasforma in sentiero CAI n°5 che dopo poco porta alla fonte di San Nicola da cui sgorga un'acqua fresca e cristallina. Superata la piccola Fonte San Nicola, si entra nella faggeta, si lascia a sinistra il Sentiero Italia che scavalca una passerella metallica e si raggiunge la piccola e panoramica conca dove sorge il Monastero di San Nicola (mt. 1096). Imponente è la visione del "Paretone" della vetta Orientale del Corno Grande.

6. Tappa: dal Monastero di San Nicola di Corno (Isola del Gran Sasso) all’Eremo di Santa Colomba (Isola del Gran Sasso);

Il tratto di percorso è il più lungo tra quelli che compongono l’itinerario. Può essere percorso esclusivamente a piedi. La difficoltà del percorso risiede nella lunghezza e nell’escursione di altitudine. E’ richiesto un buon allenamento. I sentieri sono comunque percorribili facilmente e adatti a ogni livello di abilità. Si prosegue lasciando alle spalle il Monastero. Si intercetta a destra il sentiero sottostante “canale di gronda” . Si attraversa il torrente sopra un piccolo ponte in ferro e si prende il sentiero CAI n. 200 che comodamente porta a Fonte Nera. Superata la fonte, al successivo bivio, si tiene la destra e si prosegue su una carrareccia a tratti impegnativa verso la "Valle dell'Inferno". Da qui il percorso ,guadagnato il dislivello iniziale, mantiene una quota costante di (1000 m circa) su un sentiero in terra battuta con una bellissima faggeta che attraversa parte del versante. (Canale di Gronda) Attraversato il canale, si inizia a scendere in direzione San Pietro, altra frazione del comune di Isola. L'inizio della discesa è indicato da una freccia rossa verniciata su un faggio. La prima parte è un sentiero ripido con fondo non molto stabile, andando avanti però diventa più facile. Si arriva ad intercettare una vecchia mulattiera e a percorrerla interamente per circa due chilometri. Si riprende la strada asfaltata e si svolta subito a destra in direzione "pineta di S.Pietro". Da qui, si riprende il sentiero ( dei 4 Vadi) sulla sinistra, seguendo un affascinante sali e scendi immerso nel bosco. Si supera a destra una fonte denominata (F.te Gelata) 1100 m s.l.m. Per un breve tratto, causa frana, il sentiero è difficile da intercettare. Si prosegue mantenendo sempre quota 1100 m come punto di riferimento. Si giunge ad uno "spiazzo" largo, lo si supera mantenendo la destra, e al successivo bivio si gira a sinistra in discesa su ripida strada. Terminata la discesa,sulla sinistra si costeggia il centro di raccolta acqua del Ruzzo e subito dopo si arriva al Piano del Fiume. (850 m s.l.m.) Da qui si sale per l'irto sentiero n.117 che separa il Fosso Malepasso dalla forra di Fossaceca. In poco più di 50 minuti di cammino, si giunge all'eremo di Santa Colomba (1234 metri).

7. Tappa: dall’Eremo di Santa Colomba alla chiesetta di San Donato,(Castelli);

Escludendo la parte iniziale ripida e scoscesa, il percorso è semplice e comodo e può essere percorso interamente sia a piedi che in bicicletta. Con attenzione, si scende lungo il sentiero n.117 fino a raggiungere le "Piane del fiume"(30 Min .). Da qui si prende la carrareccia in direzione Pretara. Dopo qualche chilometro in discesa di ghiaia e breccia, la strada torna ad essere asfaltata. Giunti a Pretara, si mantiene la destra fino a raggiungere Isola del Gran Sasso. Da qui, si lascia la statale sp.491 per dirigersi verso Colliberti, San Massimo e Villa Rossi. Giunti a Villa Rossi , si lascia alle spalle il paese e al successivo bivio si svolta a sinistra e dopo qualche chilometro di discesa ci si reimmette sulla Provinciale che conduce a Castelli. Ripartendo da Castelli, ci si dirige in direzione S. Salvatore. Non molto distante s'incontra sulla sinistra, una strada secondaria in salita, che porta alla particolarissima chiesetta di San Donato, con il meraviglioso soffitto, in cui è definita la Cappella Sistina della maiolica italiana.

Punti di Interesse

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Le faggete di quest'area presentano alcuni aspetti interessanti connessi alla presenza dell'asaro (Asarum europaeum), specie non comune in Appennino. Generalmente, questi boschi si caratterizzano come ambienti forestali piuttosto poveri di specie del sottobosco poiché la luce riesce difficilmente a penetrare la fitta chioma degli alberi.

 

L’Acerone

Nelle zone rocciose, al faggio si sostituiscono tassi, tigli e aceri. Tra questi merita una menzione particolare il famoso Acerone, un acero (Acer pseudoplatanus) dalle dimensioni colossali e totalmente cavo all'interno che veglia sulla montagna di Isola.

- 8 mt di circonferenza

- 35 mt di altezza

- la cavità può contenere 5-6 persone

Un vero gigante della Natura!

Le aree forestali meglio conservate risultano quelle più ricche di fauna. In particolare la Rosalia alpina, un insetto molto raro e dalla vivace livrea legato ai grandi faggi marcescenti, inoltre diverse specie di uccelli forestali come la balia dal collare o il pigliamosche. Sui grandi faggi nidifica l'astore, un potente rapace legato proprio alle grandi estensioni boschive ben conservate e selvagge". (Info Parco)

 

L'Eremo di San Nicola

La sua costruzione risale al 1000-1100 a.C., sorge a circa 1000 mt. di altezza vicino ad una pianura denominata “Prato dei Fiori”; vi si arriva percorrendo una mulattiera che da Casale San Nicola porta al Corno Grande.

Il monastero nacque per influenza della riforma eremitica di San Pier Damiani come primitivo eremo sul Monte Corno.

Nel 1187 tra le pertinenze di S. Croce di Fonte Avellana era attestata la chiesa Sancti Nicolay de Cornu, sotto la cui giurisdizione rimase fino al 1652 quando per ordine di Innocenzo X vennero soppressi i piccoli monasteri.

Nel 1342 il convento era tenuto a pagare la decima papale.

La piccola chiesetta – di origine romanica – è oggi in ottimo stato di conservazione; essa presenta una muratura formata dall’assemblaggio di blocchi squadrati di pietra calcarea con malta ed un tetto a doppio spiovente. Vicino si possono osservare i resti degli antichi edifici monastici.

 

Fonte Nera

Una caratteristica fonte del luogo (1060 metri) usata per abbeverare il bestiame soprattutto nella transumanza ed ora sosta di numerose gite di campagna. L'acqua della fonte è potabile e vi si possono lasciare immerse bibite a rinfrescare. Il posto è ricco di alberi e ci si trova praticamente inseriti nella natura in tutto il suo splendore sotto il magnifico paretone del Corno Grande.

  • Valle Del Gran Sasso Percorso Cammino Dei Santi Foto 1
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Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.

Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.