Tossicia - Castiglione della Valle - Azzinano
Tossicia - Castiglione della Valle - Azzinano
Livello di difficoltà
- T Turistico
- E Escursionistico
- EE per Escursionisti Esperti
- EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature
Adatto a piedi
Adatto in Mountain Bike
- Altitudine minima
- 287 m
- Distanza totale
- 11.44 km
- Altitudine massima
- 574 m
- Tempo totale
- 1h 28m 42s
- Dislivello totale
- 399 m
- Punti di interesse
- 0
- Perdita di quota totale
- 227 m
- Punti del percorso
- 3214
- Velocità massima
- 77.2 m/s
- Indicazioni stradali
- 0
- Velocità media
- 2.15 m/s
Scheda Tecnica
Difficoltà | T (turistico) |
Impegno Fisico | * |
Bellezza | **** |
Segnaletica | CAI Bianco/Rosso |
Quota di partenza | 409m s.l.m |
Quota di arrivo | 574m |
Dislivello positivo | 398+ |
Dislivello negativo | 224- |
km | 11,3km |
Tempo di percorrenza | 1h11m |
Rete telefonica | Sempre presente |
Fonti di acqua | Si |
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) | No |
Adatto per famiglie | Si |
Periodo consigliato | Primavera-Autunno |
Descrizione
Breve e suggestivo percorso nella valle Siciliana. Partenza dalla piazza principale di Tossicia (409 mt.) (Foto 1) Si procede su strada asfaltata SS.491 in direzione casello autostradale per circa 1,5 km fino a località Ornano Grande. Da qui al primo incrocio, si tiene la sinistra per ben due volte (Foto 2) e dopo mille metri circa si incontra l'altra piccola frazione del comune: Ornano piccolo.
Si prosegue sempre su strada poco trafficata, in direzione Castiglione della Valle . Si attraversa un successivo paesino (Teramano mt 419), e ancora in discesa per altri paio di chilometri fino ad un incrocio. (Foto 3) Qui si mantiene la sinistra per arrivare al borgo di Castiglione della Valle, frazione di Colledara (Teramo) posta a circa m.450 s.l.m.
Prima di entrare nel piccolo borgo, si prende sulla sinistra un piccolo sentiero segnato CAI (Foto 4) che conduce ad un piccolo mulino in località (Torrente Fiumetto 270 Mt) (Foto 5), lungo il quale da quasi trent'anni è presente una Riserva Naturale che protegge molte specie animali e vegetali. Si attraversa questo mulino e per un centinaio di metri si guada il piccolo torrente (Torrente Fiumetto). Attraversato il corso del fiume, si procede a risalire, lasciando alle spalle il borgo, (Foto 6) su una larga mulattiera in direzione Azzinano. (Foto 7)
Il percorso rimane su sterrato fino ad arrivare alla località Castelmaidetto. Da qui in poi su asfalto, si procede di nuovo su SS 491 direzione Montorio per un chilometro. Giunti in località Camerale, al bivio si svolta a sinistra e dopo circa un chilometro e mezzo si arriva ad Azzinano. (Foto 8)
Punti di Interesse
Tossicia
Tussëcië, in dialetto locale, è l’antica capitale della Valle Siciliana e sorge sulla sommità di uno sperone roccioso fra i torrenti della Valle e del Chiarino, nel versante settentrionale del Gran Sasso d'Italia. L’impianto architettonico è prevalentemente costruito in pietra locale e costituito da edifici elevati nel periodo compreso tra il Settecento e l'Ottocento, e ancora ben conservati.
Nel tessuto urbano, che si dipana fra vicoli e piccole strade a gradinata, punteggiate da balconi e terrazze, si trovano numerose abitazioni medievali con le insegne della famiglia Orsini e bifore, architravi fregiati con stemmi gentilizi ed alcune architetture che risalgono al XV e al XVI secolo. Il paesaggio ha caratteristiche prevalentemente collinari e montuose, ricoperte da pascoli e aree boschive, solcate da numerosi corsi d'acqua che confluiscono nei fiumi Mavone e Vomano. Le fonti documentali non riferiscono con precisione quale sia stata l'origine della fondazione del paese; tuttavia, alcuni autori attribuiscono l’edificazione dell’originario villaggio al barone Tosia di Ornano che, «nell'800 dell'era volgare», vi costruì una villa intorno alla quale si svilupparono altre abitazioni, dando vita all'inurbamento del borgo. Nel periodo del Basso Medioevo, il paese è stato un possedimento della famiglia dei conti di Pagliara (de Palearia), che ebbe tra i suoi discendenti, nell'XI secolo, San Berardo, vescovo e patrono della città di Teramo, e sua sorella santa Colomba, eremita, ancora oggi molto venerata in questa località. Secondo la tradizione, nel 1217, giunse a Tossicia San Francesco d'Assisi, inviato dal vescovo di Penne, in veste di paciere, per comporre la lite che si era sollevata tra i baroni locali per il dominio sul territorio.
Vi è molta incertezza sull'origine del nome di Tossicia, toponimo che è stato oggetto di diverse ipotesi interpretative. Una possibile derivazione potrebbe essere ricondotta al nome del barone Tosia di Ornano Grande cui, alcuni autori, attribuiscono la fondazione del paese nel IX secolo. Un'altra ipotesi sostiene che il nome del borgo sia ricollegabile a Turris Sicula, una torre di notevoli dimensioni che sovrastava con la sua presenza la Valle Siciliana. Col tempo le parole Turris e Sicula si sarebbero fuse e contratte originando la parola Tossicia. Un'ulteriore supposizione riconduce l’etimologia ad antroponimi latini quali tossiasius, tussius e similari. In alcuni documenti, quali mappe risalenti al Regno delle Due Sicilie, Tossicia è individuata col nome di "Toxicia". La radice tox, comune alla parola latina toxicum, ossia veleno, potrebbe avvalorare l'ipotesi che il nome derivi dalla presenza di numerosi serpenti nocivi per gli abitanti.
Azzinano, il paese dipinto
Azzinano, piccola frazione nel comune di Tossicia, è visitato da grandi e piccini, da cittadini e scolaresche provenienti da tutto il mondo per ammirare i variopinti murali realizzati con maestria sui muri delle case.Ogni angolo del paese si riempie di una lunga teoria di sapori, odori, rumori e ricordi, segni che il tempo e gli abitanti hanno lasciato incontaminati e che una vivace e ferma sapienza rende evidenti. Se Azzinano è diventato un paese dipinto il merito va a Luciano Marinelli, che ha avuto per primo l’idea di far realizzare quei murales che oggi rappresentano l’attrattiva principale del borgo. L’iniziativa è stata volta ad omaggiare Annunziata Scipione, pittrice naïf nota a livello nazionale, che qui è nata e vissuta.
Quando le sue strade ed i suoi vicoli si fanno deserti, Azzinano diventa un paese quasi surreale ed acquista quell’aspetto enigmatico e circospetto che assume la natura quando viene lasciata sola: il paesaggio si fa puro spazio, senza struttura preordinata, tutto pieno e raggiante della presenza dei suoi murales. Misteriosamente rischiarati qua e là da una luce non facilmente descrivibile, la luminosità si fa diffusa e i colori sono impostati su gamme vivaci: il blu lumeggiato dall’azzurro, il verde dei monti esaltato da cromie brillanti, il cielo terso striato da nuvole bianche.
Dentro quelle mura la vita si svolge normalmente giorno dopo giorno, senza una traccia o un piano prestabilito, perché ogni programma finirebbe per essere di ostacolo all’esperienza ed al lavoro dei suoi abitanti. In questo paese hanno intensamente operato i migliori pittori naïf italiani, che hanno bisogno di esprimere rapidamente e totalmente quello che pensano e quello che sentono, senza mai fermarsi, perché, se qualche difficoltà interviene ad arrestarli, l’ispirazione svanisce e la mano si ferma. I naïf, attenti ai dettagli della quotidianità, giocano con i bambini e con le reminiscenze della fanciullezza, lavorano in solitudine su un’ impalcatura di alcuni metri di altezza, con distacco dal proprio tornaconto personale, come ottimo stimolo al loro genere di creazione artistica. Questi pittori completano l’impianto delle loro composizioni affidando la profondità della scena ai riflessi luminosi sui dipinti ed alla fascia di luce all’orizzonte, cercando di dare spessore allo spazio e umanità alle persone, interpretando la voce dei sentimenti, degli affetti e della nostalgia che, come ogni dipinto, custodisce, nelle sue pieghe, il ricordo di un luogo e di un gioco di una volta e, come ogni memoria, ha già in sé una parte del rimpianto che, col tempo, si tradurrà in evocazione.
I murales di Azzinano
Nel piccolo borgo di Azzinano i muri delle case e degli edifici raccontano le storie più belle che appartengono alla nostra infanzia. E sono straordinarie!
Nel paese in cui sono state ritrovate delle tombe risalenti al neolitico e che testimoniano la sua antica identità, tra le case e gli edifici tipici dell’architettura montana dell’Abruzzo che addossati l’un l’altro si affacciano sugli stretti vicoli che attraversano il paese. Ed è proprio qui, tra le stradine, che sui muri sono conservati i ricordi più belli dell’infanzia raccontati con colori vivaci e disegni incantati. Azzinano di Tossicia è un borgo dipinto, un paese delle meraviglie che ci catapulta in quello che sembra un museo en plain air di straordinario incanto. I meravigliosi e inediti murales naïf parlano di tutti noi, dei giochi della nostra infanzia. Una galleria d’arte a cielo aperto, proprio alle pendici del Gran Sasso, che ogni anno si arricchisce di nuove storie e colori, creando un’atmosfera magica e unica.
In questo paesino nacque Annunziata Scipione, una delle più grandi artiste naïf italiane che ha saputo raccontare l’identità delle popolazioni agreste del Gran Sasso attraverso i suoi capolavori. È proprio per celebrare la pittrice che, nel 2001, gli abitanti del borgo decisero di rinnovare le strade, le piazze e i vicoli, colorando le facciate della case con disegni e pitture murali.
Quella scelta si tramutò in un omaggio alla spensieratezza fanciullesca, ai giochi d’infanzia delle vecchie generazioni. Così ecco che i muri di Azzinano hanno preso vita attraverso il gioco della campana, quello del nascondino, la mosca cieca e il tiro dei dadi.Giochi semplici ma fondamentali per la spensieratezza dei bambini vissuta all’aria aperta con pochi oggetti, tanti amici e una scia di creatività lasciata dietro le spalle. La stessa che ora rivive nel borgo di Azzinano.
Visitare il borgo di Azzinano è un’esperienza unica, un viaggio attraverso il tempo e i ricordi d’infanzia che passa per un’arte reale e suggestiva, favolistica e concreta. Un paese dipinto che, negli anni, si è trasformato in un museo a cielo aperto visitabile gratuitamente a ogni ora del giorno e in ogni momento dell’anno.
Questi muri d’autore, che portano la firma di artisti di fama nazionale, hanno trasformato il piccolo borgo di Azzinano in un Paese dei Balocchi dove è possibile tornare bambini, anche solo attraverso lo sguardo. Ed è proprio sotto di questo che i colori sembrano cambiare, brillanti alla luce del sole, intensi con quella del tramonto, ma sempre spettacolari.
Il museo a cielo aperto di Azzinano è in continua evoluzione. Lo è perché ogni estate artisti provenienti da ogni parte d’Italia tornano qui a dare voce a quei muri, pronti a raccontare nuove storie.
Castiglione della Valle
Immerso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, inserito nel comune di Colledara, il piccolo borgo è ricco di storia e la leggenda narra che qui soggiornò Lucrezia Borgia, in fuga dal fratello. Il paesino è composto da un’interessante chiesa affrescata, dalla piazzetta e da circa 20 casette, nelle quali risulta essere rimasto oggi un solo abitante. L’accessibilità al borgo è infatti oggi resa difficile dai danni provocati dal terremoto dell'Aquila prima e da quello di Amatrice dopo. Castiglione della Valle sorge in una posizione strategica, su uno sperone collinare tra i torrenti Fiumetto e Salso. Oggi questo antichissimo borgo di vecchie mura ed edifici è quasi interamente disabitato e ristrutturato, ma un tempo era lo scenario del più importante centro della Valle Siciliana, prima che il ruolo di capitale della valle fosse assunto dalla vicina Tossicia. Oggi intorno alle antiche abitazioni si possono ancora ammirare i resti del castello baronale e delle antiche e possenti mura poste a difesa dell’antica potenza. Il monumento più importante rimasto quasi illeso dal passare degli anni è la chiesa eretta in onore di San Michele Arcangelo, che risale al XIII secolo. Essa è caratterizzata dalla presenza di due semplici portali con bassorilievi e, all’interno, da due navate che terminano ognuna con un altare barocco affiancato da statue lignee e affreschi.
Si racconta che l’altare della navata centrale sia stato posto in un secondo momento per volere di Lucrezia Borgia, che volle ringraziare il Signore per aver esaudito le sue preghiere facendo placare le incessanti piogge che in quel periodo si scagliavano su Castiglione Della Valle. La zona dove è posto l’odierno altare era un tempo abbellita degli affreschi che oggi si possono ammirare solo in parte. Nella navata centrale, oltre all’altare principale, ve ne è anche un altro dedicato a San Francesco, che fu chiamato in questo posto per porre fine ai litigi tra le potenze di un tempo. Le altre peculiarità della chiesetta sono il soffitto ligneo interamente dipinto in onore dell’Arcangelo Michele e l’antichissimo organo . A rendere famosa la zona è anche la rievocazione storica in costume che ripercorre l’arrivo di Lucrezia Borgia nel borgo, che si svolge nel periodo di agosto. Si racconta infatti che, per scappare alle grinfie dei soldati del duca Valentino, Lucrezia si sia rifugiata in questo borgo medievale insieme al duca Alfonso D’Aragona. La rievocazione storica permette di immergersi totalmente nel passato e nella natura, immaginando che il tempo si sia fermato. Infatti, in quelle notti il paesino riprende vita e si trasforma in quello scenario storico caratterizzato da dame, principesse, fate, streghe e giocolieri e dalla cucina tipica di un tempo. Nelle notti incantate del borgo si ha anche la possibilità di effettuare degli acquisti, utilizzando monete di un tempo, e di interloquire e interagire con personaggi storici di un tempo.
Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.
Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.
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La Compagnia delle Guide Gran Sasso d'Italia:
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