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San Gabriele - Tossicia - Cerqueto

San Gabriele - Tossicia - Cerqueto

escursione sentieri tra boschi Casale San Nicola Acerone in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Livello di difficoltà

  • T Turistico
  • E Escursionistico
  • EE per Escursionisti Esperti
  • EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Adatto a piedi


Altitudine minima
387 m
Distanza totale
32.3 km
Altitudine massima
951 m
Tempo totale
5h 17m 52s
Dislivello totale
1394 m
Punti di interesse
0
Perdita di quota totale
1137 m
Punti del percorso
13886
Velocità massima
36.3 m/s
Indicazioni stradali
0
Velocità media
1.69 m/s
Valori non disponibili nel file Gpx possono essere visualizzati a 0.
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Distanza
Altimetria
Velocità
Frequenza cardiaca
km
mps
m
km
mi
m
ft
mile/hr
ft/sec
km/hr
m/s

Scheda Tecnica

Difficoltà E (escursionistico)
Impegno Fisico ****
Bellezza ****
Segnaletica CAI Bianco/Rosso
Quota di partenza 412m s.l.m
Quota di arrivo 750m
Dislivello positivo 1200+
Dislivello negativo 920-
km 31,7
Tempo di percorrenza 4h18m
Rete telefonica Sempre presente
Fonti di acqua Si
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) No
Adatto per famiglie No
Periodo consigliato Primavera-Autunno

Descrizione

Partenza dal santuario si S.Gabriele ai piedi del versante teramano del Gran Sasso e del "Corno Grande" seguendo la strada carrabile in direzione Isola del Gran Sasso.

Dal bivio, si tiene la destra e si prosegue in direzione ovest per Cesa di Francia, presso la quale si lascia la strada asfaltata per imboccare il sentiero CAI (sentiero Italia n. 208).

Da qui si risale la valle del fiume Mavone, attraversando prima una fonte (F.te San Gabriele) , e poi i ruderi della Chiesa di S. Valentino fino ad arrivare ad un'altra frazione di Isola: Cerchiara 660 m s.l.m. . Da qui si prosegue in direzione Forca di Valle , si supera a destra una piccola chiesa e dopo una ventina di metri in discesa si svolta a sinistra e di li a poco subito sulla destra dove si intercetta di nuovo il sentiero CAI (sentiero Italia n. 206).

Segue un veloce sali e scendi superando diversi corsi d'acqua, fino ad arrivare su una radura con una masseria sulla sinistra. 850 m s.l.m. Si continua in discesa nel bosco fino ad arrivare in località "Colle Provvido" 612 m s.l.m.. Qui si mantiene la destra in direzione Tossicia.

Superato il paese , si torna a ripercorrere la strada sp.491 dir. Montorio al Vomano per circa un chilometro. Al successivo bivio, si gira a sinistra su strada comunale "contrada Villa Alzano" e dopo circa un paio di chilometri si giunge nello splendido borgo di Azzinano. 583 m s.l.m. Si prosegue di nuovo su asfalto per un altro chilometro fino ad arrivare in località Aquilano . Qui al bivio, si seguono i simboli CAI (sentiero Italia n. 201) dapprima in direzione Cusciano dopo circa 2 km e successivamente, verso Cerqueto dopo 6 km. Superato un breve tratto in discesa su asfalto, si torna su sentiero in località "Fosso Malafede" 627 m s.l.m. Qui si mantiene la sinistra e si prosegue dritto alternando dolci sali e scendi. Si prosegue dritto in localita "Fonte S. Maria" 645 m s.l.m. e "Fonte Patumi" 690 m s.l.m. Percorso poco più di un chilometro si giunge in località " Fosso Venaquila" 712 m s.l.m. 

Qui tenere la destra e scendere in basso su un sentiero stretto e leggermente esposto. Prestare attenzione! Da qui, si giunge al paese di Cusciano in poco meno di dieci minuti. Attraversato l'abitato, si prosegue sempre per sentiero e alternando salite, discese e piccoli corsi d'acqua, si arriva dopo circa 6 km a Cerqueto meta finale del percorso. 

Punti di Interesse

San Gabriele dell'Addolorata

Ai piedi dell·imponente “Gigante Gran Sasso” sorge il Santuario di San Gabriele visitato ogni anno da circa 2 milioni e mezzo di fedeli, ed è per questo la chiesa più popolare dell’Abruzzo. Una peculiarità di questo Santo è la numerosità di presenze giovanili nel visitarlo, per attestare ciò bisogna ricordare i due più importanti raduni dei giovani che vi avvengono: il primo è la tendopoli che è una manifestazione a livello nazionale e si svolge nel mese di agosto e il secondo è il cosiddetto “cento giorni agli esami” che raduna i giovani che devono sostenere l·esame di maturità e non solo per la tradizionale benedizione delle penne da utilizzare il giorno dell·esame.

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Per questo San Gabriele è il patrono d'Abruzzo ma anche il Santo dei Giovani. Francesco Possenti cioè San Gabriele nacque ad Assisi nel 1838, si fece frate a 18 anni nel noviziato dei Passionisti di Morrovalle e si trasferì poi ai piedi del Gran sasso dove morì a soli 24 anni di tubercolosi. I numerosi e notevoli miracoli portarono alla sua beatificazione nel 1908 quando fu costruito il Santuario di San Gabriele in

suo onore in stile neoclassico. Esso sorge sui resti di un convento fondato da San Francesco d’Assisi nel 1215. San Gabriele divenne poi Santo nel 1920 sotto il Pontificato di Benedetto XV. La chiesa di San gabriele oltre ad essere un imponente struttura di testimonianza del passato e anche architettonicamente molto interessante, infatti essa ha al suo interno numerosi affreschi, mosaici, vetrate e sculture risalenti al periodo neoclassico, inoltre nel campanile troviamo delle splendide e grandi campane che portano impresse delle scene religiose.

Tossicia

Tussëcië, in dialetto locale, è l’antica capitale della Valle Siciliana e sorge sulla sommità di uno sperone roccioso fra i torrenti della Valle e del Chiarino, nel versante settentrionale del Gran Sasso d'Italia. L’impianto architettonico è prevalentemente costruito in pietra locale e costituito da edifici elevati nel periodo compreso tra il Settecento e l'Ottocento, e ancora ben conservati. Nel tessuto urbano, che si dipana fra vicoli e piccole strade a gradinata, punteggiate da balconi e terrazze, si trovano numerose abitazioni medievali con le insegne della famiglia Orsini e bifore, architravi fregiati con stemmi gentilizi ed alcune architetture che risalgono al XV e al XVI secolo. Il paesaggio ha caratteristiche prevalentemente collinari e montuose, ricoperte da pascoli e aree boschive, solcate da numerosi corsi d'acqua che confluiscono nei fiumi Mavone e Vomano. Le fonti documentali non riferiscono con precisione quale sia stata l'origine della fondazione del paese; tuttavia, alcuni autori attribuiscono l’edificazione dell’originario villaggio al barone Tosia di Ornano che, «nell'800 dell'era volgare», vi costruì una villa intorno alla quale si svilupparono altre abitazioni, dando vita all'inurbamento del borgo. Nel periodo del Basso Medioevo, il paese è stato un possedimento della famiglia dei conti di Pagliara (de Palearia), che ebbe tra i suoi discendenti, nell'XI secolo, San Berardo, vescovo e patrono della città di Teramo, e sua sorella santa Colomba, eremita, ancora oggi molto venerata in questa località. Secondo la tradizione, nel 1217, giunse a Tossicia San Francesco d'Assisi, inviato dal vescovo di Penne, in veste di paciere, per comporre la lite che si era sollevata tra i baroni locali per il dominio sul territorio.

Vi è molta incertezza sull'origine del nome di Tossicia, toponimo che è stato oggetto di diverse ipotesi interpretative. Una possibile derivazione potrebbe essere ricondotta al nome del barone Tosia di Ornano Grande cui, alcuni autori, attribuiscono la fondazione del paese nel IX secolo. Un'altra ipotesi sostiene che il nome del borgo sia ricollegabile a Turris Sicula, una torre di notevoli dimensioni che sovrastava con la sua presenza la Valle Siciliana. Col tempo le parole Turris e Sicula si sarebbero fuse e contratte originando la parola Tossicia. Un'ulteriore supposizione riconduce l’etimologia ad antroponimi latini quali tossiasius, tussius e similari. In alcuni documenti, quali mappe risalenti al Regno delle Due Sicilie, Tossicia è individuata col nome di "Toxicia". La radice tox, comune alla parola latina toxicum, ossia veleno, potrebbe avvalorare l'ipotesi che il nome derivi dalla presenza di numerosi serpenti nocivi per gli abitanti.

Azzinano, il paese dipinto

Azzinano, piccola frazione nel comune di Tossicia, è visitato da grandi e piccini, da cittadini e scolaresche provenienti da tutto il mondo per ammirare i variopinti murali realizzati con maestria sui muri delle case.Ogni angolo del paese si riempie di una lunga teoria di sapori, odori, rumori e ricordi, segni che il tempo e gli abitanti hanno lasciato incontaminati e che una vivace e ferma sapienza rende evidenti. Se Azzinano è diventato un paese dipinto il merito va a Luciano Marinelli, che ha avuto per primo l’idea di far realizzare quei murales che oggi rappresentano l’attrattiva principale del borgo. L’iniziativa è stata volta ad omaggiare Annunziata Scipione, pittrice naïf nota a livello nazionale, che qui è nata e vissuta. 

Quando le sue strade ed i suoi vicoli si fanno deserti, Azzinano diventa un paese quasi surreale ed acquista quell’aspetto enigmatico e circospetto che assume la natura quando viene lasciata sola: il paesaggio si fa puro spazio, senza struttura preordinata, tutto pieno e raggiante della presenza dei suoi murales. Misteriosamente rischiarati qua e là da una luce non facilmente descrivibile, la luminosità si fa diffusa e i colori sono impostati su gamme vivaci: il blu lumeggiato dall’azzurro, il verde dei monti esaltato da cromie brillanti, il cielo terso striato da nuvole bianche. 

Dentro quelle mura la vita si svolge normalmente giorno dopo giorno, senza una traccia o un piano prestabilito, perché ogni programma finirebbe per essere di ostacolo all’esperienza ed al lavoro dei suoi abitanti. In questo paese hanno intensamente operato i migliori pittori naïf italiani, che hanno bisogno di esprimere rapidamente e totalmente quello che pensano e quello che sentono, senza mai fermarsi, perché, se qualche difficoltà interviene ad arrestarli, l’ispirazione svanisce e la mano si ferma. I naïf, attenti ai dettagli della quotidianità, giocano con i bambini e con le reminiscenze della fanciullezza, lavorano in solitudine su un’ impalcatura di alcuni metri di altezza, con distacco dal proprio tornaconto personale, come ottimo stimolo al loro genere di creazione artistica. Questi pittori completano l’impianto delle loro composizioni affidando la profondità della scena ai riflessi luminosi sui dipinti ed alla fascia di luce all’orizzonte, cercando di dare spessore allo spazio e umanità alle persone, interpretando la voce dei sentimenti, degli affetti e della nostalgia che, come ogni dipinto, custodisce, nelle sue pieghe, il ricordo di un luogo e di un gioco di una volta e, come ogni memoria, ha già in sé una parte del rimpianto che, col tempo, si tradurrà in evocazione.

I murales di Azzinano

Nel piccolo borgo di Azzinano i muri delle case e degli edifici raccontano le storie più belle che appartengono alla nostra infanzia. E sono straordinarie!

Nel paese in cui sono state ritrovate delle tombe risalenti al neolitico e che testimoniano la sua antica identità, tra le case e gli edifici tipici dell’architettura montana dell’Abruzzo che addossati l’un l’altro si affacciano sugli stretti vicoli che attraversano il paese. Ed è proprio qui, tra le stradine, che sui muri sono conservati i ricordi più belli dell’infanzia raccontati con colori vivaci e disegni incantati.

Azzinano di Tossicia è un borgo dipinto, un paese delle meraviglie che ci catapulta in quello che sembra un museo en plain air di straordinario incanto. I meravigliosi e inediti murales naïf parlano di tutti noi, dei giochi della nostra infanzia. Una galleria d’arte a cielo aperto, proprio alle pendici del Gran Sasso, che ogni anno si arricchisce di nuove storie e colori, creando un’atmosfera magica e unica.

In questo paesino nacque Annunziata Scipione, una delle più grandi artiste naïf italiane che ha saputo raccontare l’identità delle popolazioni agreste del Gran Sasso attraverso i suoi capolavori. È proprio per celebrare la pittrice che, nel 2001, gli abitanti del borgo decisero di rinnovare le strade, le piazze e i vicoli, colorando le facciate della case con disegni e pitture murali.

Quella scelta si tramutò in un omaggio alla spensieratezza fanciullesca, ai giochi d’infanzia delle vecchie generazioni. Così ecco che i muri di Azzinano hanno preso vita attraverso il gioco della campana, quello del nascondino, la mosca cieca e il tiro dei dadi.

Giochi semplici ma fondamentali per la spensieratezza dei bambini vissuta all’aria aperta con pochi oggetti, tanti amici e una scia di creatività lasciata dietro le spalle. La stessa che ora rivive nel borgo di Azzinano.

Visitare il borgo di Azzinano è un’esperienza unica, un viaggio attraverso il tempo e i ricordi d’infanzia che passa per un’arte reale e suggestiva, favolistica e concreta. Un paese dipinto che, negli anni, si è trasformato in un museo a cielo aperto visitabile gratuitamente a ogni ora del giorno e in ogni momento dell’anno.

Questi muri d’autore, che portano la firma di artisti di fama nazionale, hanno trasformato il piccolo borgo di Azzinano in un Paese dei Balocchi dove è possibile tornare bambini, anche solo attraverso lo sguardo. Ed è proprio sotto di questo che i colori sembrano cambiare, brillanti alla luce del sole, intensi con quella del tramonto, ma sempre spettacolari.

Il museo a cielo aperto di Azzinano è in continua evoluzione. Lo è perché ogni estate artisti provenienti da ogni parte d’Italia tornano qui a dare voce a quei muri, pronti a raccontare nuove storie.

Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.

Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.