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San Gabriele - San Pietro della Jenca

San Gabriele - San Pietro della Jenca

escursione sentieri tra boschi Casale San Nicola Acerone in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Livello di difficoltà

  • T Turistico
  • E Escursionistico
  • EE per Escursionisti Esperti
  • EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Adatto a piedi


Altitudine minima
427 m
Distanza totale
133.16 km
Altitudine massima
2832 m
Tempo totale
0h 00m 00s
Dislivello totale
12892 m
Punti di interesse
0
Perdita di quota totale
13145 m
Punti del percorso
1354
Velocità massima
0 m/s
Indicazioni stradali
0
Velocità media
0 m/s
Valori non disponibili nel file Gpx possono essere visualizzati a 0.
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Distanza
Altimetria
Velocità
Frequenza cardiaca
km
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m
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mi
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ft
mile/hr
ft/sec
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m/s

Scheda Tecnica

Difficoltà EEA (escursionistico esperti attrezzati)
Impegno Fisico ****
Bellezza ****
Segnaletica CAI Bianco/Rosso
Quota di partenza 436m s.l.m
Quota di arrivo 1166m s.l.m.
Dislivello positivo --
Dislivello negativo --
km 39,26km
Tempo di percorrenza Almeno 2 giorni
Rete telefonica Non sempre presente
Fonti di acqua Fonte di San Gabriele, Cerchiara, Casale, Fonte Nera, Campo Imperatore, Assergi, San Pietro della Ienca
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) Rifugio D’Arcangelo (Chiedere le chiavi al CAI Isola)
Adatto per famiglie No
Periodo consigliato Primavera-Autunno

Descrizione

L'itinerario attraversa un territorio ricchissimo di valori naturalistici eccezionali ed emergenze storiche e religiose di grande valore. Diversi paesaggi si incontrano durante il percorso che corre lungo i due versanti del massiccio del Gran Sasso.

L'itinerario del trekking, lungo circa 40 Km, attraversa un territorio di enorme valore, con panorami tra i più belli dell'intera catena appenninica.

Il percorso inizia presso il Santuario di San Gabriele, seguendo la strada carrabile in direzione nord attraverso la frazione di Cesa di Francia, presso la quale lascia la strada asfaltata per imboccare il sentiero n. 208 lungo una strada sterrata verso San Valentino e poi verso Cerchiara. Superata la località Vena di Fano l'itinerario prosegue in direzione sud, mantenendosi sempre sul sentiero n. 208 fino ai ruderi dell'antico monastero di San Nicola. Giunto alla località San Nicola il percorso lascia il sentiero n. 208 per prendere il sentiero n. 200B SI verso Fonte Nera. Da qui si segue una carrareccia che dopo un chilometro circa raggiunge l’impianto Enel della Valle dell’Inferno. Si traversa un piccolo torrente percorrendo una larga pista e dopo 20 minuti, abbandonata la pista, si segue sulla destra, un sentiero ben marcato e costeggiato da un ruscello fino all’incrocio con il sentiero n.6 per Vado di Corno che si percorre fino all’uscita del bosco (il Vaduccio m 1.673). Qui si lascia il sentiero per Vado e, deviando sulla destra, si scende per un breve tratto di bosco nella conca dove è situato il rifugio.

Il Rifugio è dotato di quattro posti letto a castello (due a due), con coperte, stufa a legna, lampada a gas. Purtroppo è privo di acqua, per tale motivo, per coloro che intendano usufruirne, è necessario provvedere autonomamente al proprio fabbisogno di acqua. Il Rifugio è sempre aperto previo ritiro delle chiavi da chiedere al CAI di Isola del Gran Sasso.

Poi si prosegue arrivando a Vado di Corno, m 1.924, quota massima dell'itinerario. Vado di Corno è un valico frequentato fin dall'epoca preromana dal quale si gode di un panorama maestoso del Corno Grande e sui due opposti versanti del massiccio; quello teramano, boscoso e collinare, dove è possibile vedere il mare, e quello aquilano, dominato dalla vasta prateria dell'altopiano di Campo Imperatore. Da qui il percorso continua lungo il sentiero n. 212 scendendo verso l’ altipiano di Campo Imperatore, proseguendo per un lungo tratto nelle praterie fino a raggiungere il Lago Pietranzoni (m 1.637) e attraversare il Piano di Pietranzoni, girando ad ovest e arrivando ai ruderi della pieve di S. Egidio. Proseguendo e percorrendo in lungo la Fossa di Paganica, lasciando il sentiero n. 212 e prendendo il n. 219 fino alla località Campo Nevada (m 1.680) dove cambia nel sentiero 200H SI e sale alla Sella della Scindarella a m 1.800. Da qui imbocca una bretella di collegamento non numerata per cambiare quindi nel sentiero n. 216 e proseguire al valico del Pozzello (m 1.736). Dal valico il percorso scende lungo la Valle Fredda lasciando le praterie per arrivare progressivamente in un contesto di bosco rado. Il sentiero continua in direzione ovest, passando dalla località Fonte Annorsi (m 1.157) e scendendo alla località La Zurina (m 1.000) dove incrocia il sentiero n. 170 che si fonde con il n. 216 e continuano fino a raggiungere Assergi (m 867). Da qui il percorso attraversa il contesto urbano e il centro storico di Assergi, imbocca il sentiero n. 100G SI e prosegue in direzione nord - ovest su di una strada sterrata che risale la valle del torrente Raiale. Arrivato in località Acqua San Giovanni, il sentiero lascia la strada sterrata cambiando nel n. 119 e imboccando una viabilità pedonale montana, che sale fino al borgo di San Pietro della Jenca, si fonde nell'ultimo tratto con il sentiero n. 117 e raggiunge la sua chiesetta - santuario dedicata a San Giovanni Paolo II, nella cui quiete il Santo Pontefice si ritirava spesso in preghiera.

Attenzione: Il Sentiero dei due Santi per la sua lunghezza (quasi 40 km.) e per il dislivello (circa 1.500 metri) è particolarmente impegnativo. Sono certamente necessari più giorni per completarlo e poiché le principali strutture ricettive sono a Isola del Gran Sasso (punto di partenza, o di arrivo, se si percorre il sentiero in senso contrario) e a Fonte Cerreto e Assergi (che sono molto vicine al punto di arrivo) è necessario prevedere uno o più bivacchi notturni.

Punti di Interesse

Un cammino ricco di storia, misticismo e panorami tra i più belli dell'intera catena appenninica per celebrare un anno importante per due grandi figure di santità in terra d'Abruzzo. Il sentiero dei due Santi ideato e realizzato, col sostegno finanziario del Ministero dell'Ambiente, dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è stato infatti inaugurato nel 2020, anno in cui ricorreva il centenario dalla canonizzazione di San Gabriele dell'Addolorata e della nascita di Giovanni Paolo II innamorato delle montagne d'Abruzzo.
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Il percorso inizia presso il Santuario di San Gabriele e termina al Santuario di San Pietro della Ienca arrivando a 1.924 metri di altitudine, a Vado di Corno, attraverso centri storici, campi coltivati, boschi, brughiere e prati.

La fondazione del Santuario di San Gabriele secondo la leggenda sarebbe legata alla presenza di San Francesco; per secoli fu affidato ai conventuali che dovettero abbandonarlo dopo la soppressione degli ordini religiosi da parte dei francesi. Nel 1847 fu affidato ai padri Passionisti. Legato oggi alla figura di San Gabriele dell’Addolorata, di cui sono conservate le spoglie, il Santuario ai piedi del Gran Sasso è tra i più conosciuti in Italia e in Europa. Una recente classifica lo colloca tra i primi 15 santuari più frequentati al mondo. Due milioni di pellegrini vi arrivano ogni anno per pregare sulla tomba del giovane studente passionista.

L'aspetto che più colpisce chiunque arrivi è la massiccia presenza dei giovani: sono centinaia di migliaia quelli che vanno da lui per una sosta di preghiera. Ogni anno, ai primi di marzo migliaia di studenti delle scuole medie superiori dell'Abruzzo e delle Marche arrivano al santuario per una giornata di spiritualità a “100 giorni dagli esami di maturità”, mentre a fine agosto migliaia di giovani da tutta Italia si accampano qui per 5 giorni per la Tendopoli-Festa dei giovani, dando vita a un meeting religioso fatto di incontri, conferenze, preghiera, testimonianze.

Al suo interno trova spazio il Museo d'arte sacra contemporanea capace di vantare una raccolta di opere di forte rilevanza culturale, grazie sia alla qualità e consistenza delle opere della Collezione Fieschi, sia alla vasta documentazione sull'arte sacra contemporanea. Annovera tre collezioni dislocate in altrettanti saloni: una al primo piano (sopra la Penitenzieria) di 300 mq espositivi; una seconda nel seminterrato di 715 mq; una terza in una sala di 100 mq al piano dell'aula della nuova chiesa, che accoglie il ciclo artistico di 25 opere dell'artista abruzzese Marcello Mondazzi su San Paolo della Croce.

Il Santuario a San Pietro della Ienca (AQ), alla pendici del Gran Sasso, è primo Santuario europeo dedicato a Papa Giovanni Paolo II. La Chiesa ha origini medievali. È costituita, attualmente, da una struttura muraria con una semplice facciata in pietra e con tetto a capanna, sormontato da un campanile a vela dov’è collocata la campana che l'Arcivescovo Metropolita di Cracovia ha donato il 19 ottobre 2008.

All'interno della Chiesa è custodita la reliquia "ex sanguine" del Beato Giovanni Paolo II donata al Santuario in segno della presenza spirituale del Papa. Il Santuario si trova nel piccolo borgo di San Pietro della Ienca, adagiato sulla vetta di un colle, a circa 1100 metri, di fronte le maestose vette del Gran Sasso. Il paese è costituito da pochissime abitazioni in pietra, un tempo dimore di pastori, che fanno da corona all'antica chiesetta e al tradizionale fontanile. Il 29 dicembre del 1995 Giovanni Paolo vi si raccoltse in preghiera per la prima volta e poi vi tornò più volte per pregare al cospetto della montagna: proprio l'amore che Papa Wojtyla aveva per questo piccolo borgo e per queste vette, che ne ha incentivato il recupero e il restauro.

Il borgo annovera un altro luogo sacro: l'eremo di S.Franco da cui nasce l’acqua che sgorga dal fontanile di S. Pietro e sembra possa guarire dalle malattie cutanee. Le tappe: piazzale antistante il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata frazione di Cesa di Francia valle del fiume Mavone ruderi della pieve di San Valentino frazione di Cerchiara Vena di Fano ruderi dell'antico monastero camaldolese di San Nicola di Corno località Fonte Nera Fosso della Valle dell'Inferno Grotta dei Mulattieri (m 1.089) località Il Vaduccio (m 1.673) Vado di Corno, m 1.924 dove ammirare panorami straordinari. Campo Imperatore Lago Pietranzoni (m 1.637) Piano di Pietranzoni ruderi della pieve di S. Egidio Fossa di Paganica Campo Nevada (m 1.680) Sella della Scindarella a m 1.800 valico del Pozzello (m 1.736) Valle Fredda Fonte Annorsi (m 1.157) località La Zurina (m 1.000) Assergi (m 867) valle del torrente Raiale località Acqua San Giovanni borgo di San Pietro della Jenca, chiesetta - santuario dedicata a San Giovanni Paolo II La varietà di paesaggi e tipi morfologici attraversati è particolarmente ricca in questo percorso che corre lungo i due versanti (nord e sud) del massiccio del Gran Sasso, interessando il Piano Collinare, il Piano Montano e il Piano Subalpino.

L'itinerario del trekking, lungo circa 39,26 Km, attraversa un territorio ricco di testimonianze storiche e religiose e di emergenze naturalistiche di enorme valore, con panorami tra i più belli dell'intera catena appenninica.

Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.

Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.