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Pretara - Piane del Fiume - Santa Colomba

Pretara - Piane del Fiume - Santa Colomba

escursione sentieri tra boschi Casale San Nicola Acerone in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Livello di difficoltà

  • T Turistico
  • E Escursionistico
  • EE per Escursionisti Esperti
  • EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Adatto a piedi

Adatto in Mountain Bike


Altitudine minima
578 m
Distanza totale
3.08 km
Altitudine massima
1230 m
Tempo totale
1h 14m 21s
Dislivello totale
689 m
Punti di interesse
0
Perdita di quota totale
40 m
Punti del percorso
213
Velocità massima
1.2 m/s
Indicazioni stradali
0
Velocità media
0.69 m/s
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Distanza
Altimetria
Velocità
Frequenza cardiaca
km
mps
m
km
mi
m
ft
mile/hr
ft/sec
km/hr
m/s

Scheda Tecnica

Difficoltà T (Turistico)
Impegno Fisico **
Bellezza ****
Segnaletica CAI Bianco/Rosso
Quota di partenza 579m s.l.m
Quota di arrivo 1234m
Dislivello positivo 689+
Dislivello negativo 689-
km 3,08
Tempo di percorrenza 1h14m Andata
Rete telefonica Sempre presente
Fonti di acqua No
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) No
Adatto per famiglie No
Periodo consigliato Primavera-Autunno

Descrizione

Da Isola del Gran Sasso si raggiunge la frazione di Pretara, si lascia la macchina presso il bivio di San Pietro. Si prosegue a piedi in direzione pagliara. A circa 200 m si supera il bellissimo eremo di Fratta Grande che fu la dimora dell’ultimo eremita del Gran Sasso, Fra Nicola Torretta.

Proseguendo per altri 200 m si arriva presso l’imbocco di un sentiero che sale a destra 50 m prima dello chalet delle cascate. Si prende il sentiero, denominato anche ”sentiero delle fate”(620 slm), e si percorre per circa 500 m per poi diventare il sentiero n° 230 del CAI. Si continua su un percorso intra boschivo, fiancheggiando il fosso del Malepasso che rimane sulla sinistra fino a quando non si arriva a circa 15 minuti sulla strada carrabile che porta alla piana del fiume.

Continuando a sinistra e, superato un primo ponticello, si continua per altri 100m imboccando a destra un sentiero in mezzo al bosco che fa sempre parte del 230 CAI e Sentiero Italia. Si percorre il sentiero che attraversa una pineta fino ad arrivare alla chiesetta di Santa Colomba di Valle costruita per i fedeli devoti che non possono raggiungere l’eremo di montagna. Qui ci troviamo alla Piana del Fiume. Dalla chiesina parte un sentiero a sinistra che si inerpica con notevole pendenza attraversando macchie di faggi e carpino nero. A metà tragitto si incontra una croce in legno con preghiera e, nei pressi a sinistra, vi è l’imbocco per andare nel fantastico e panoramico sentiero denominato Vena Roscia.

Superato un boschetto di abete bianco, un'ultima salita porta all'eremo di Santa Colomba (1234 metri, 1 ora), che sorge in eccezionale posizione panoramica. Domina la zona lo sghembo Cimone di San Colomba, caratteristico torrione della cresta che scende a nord dalle Torri di Casanova e dal Monte Infornace. La discesa verso il punto di partenza richiede 0.45 ore fino al Piana del Fiume e 0.15 ore da questo alla strada asfaltata.

Punti di Interesse

Santa Colomba

L’Eremo di Santa Colomba è situato a 1250 metri di altitudine ai piedi del monte Infornace; vi si accede da Pretara attraverso un buon sentiero. Secondo le tradizioni, proprio in questo luogo nel XII sec. Santa Colomba, figlia dei Conti di Pagliara e sorella di San Berardo, abbandonati gli agi del Castello vi si ritirò in preghiera e penitenza.

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Tra le leggende che avvolgono la vita della Santa, le più diffuse sono quella che parlano dell’impronta della sua mano che sarebbe rimasta impressa su una roccia che si incontra durante la salita all’Eremo e quella del cosiddetto “Pettine di Santa Colomba”, che per alcuni sarebbe una serie di incisioni parallele (come i denti di un pettine) su una roccia piatta nei pressi dell’Eremo. Nell’eremo Santa Colomba morì, amorevolmente assistita dal fratello, futuro vescovo di Teramo. Nel 1595 le sue spoglie furono traslate nella Chiesa di Santa Lucia e solo nel 1955 la statua di Santa Colomba, e le sacre spoglie, vennero trasferite nell’attuale cappella di Pretara.

La chiesa, recentemente restaurata, ha una muratura in pietra calcarea, coperta da un intonaco cementizio a grossa granulometria e un campanile a vela posizionato sulla linea della copertura a due spioventi. Sono da osservare al suo interno la base dell’altare e l’affresco con immagine della Madonna e Bambino. L’interno è a forma trapezoidale, con il presbiterio rialzato di due gradini. Sull’altare troneggia la statua di Santa Colomba e di fianco è visibile un’apertura che un tempo custodiva le reliquie della Santa. Su una lapide apposta su una parete si legge “ANNO DOMINI MDCXXXXVII SACERDOS D.ROMUALDUS TATTONUS INSULANUS CARITATE SUIS MANIBUS FECIT HOC OPUS. FR. IO. EREMITA MINISTRANTE”. All’esterno, sopra la porta d’ingresso, un’altra lapide recita: “A SANTA COLOMBA, CONTESSA DELL’UNI-VERSITA’ DI PAGLIARA E SORELLA DISAN BERARDO VESCOVO DI TERAMO, IL POPOLO DI PRETARA IN SENTITO RICORDO DEL CENTENARIO DEL RITROVAMENTO DEI RESTI MORTALI DELLA SANTA, REGINA DEI NOSTRI MONTI. PRETARA 1. SETTEMBRE 1992. H. MT.1234.” Il 1° Settembre ricorre la festa della Santa e la chiesetta divenne luogo di incontri di tanti devoti che vi portano omaggio. Molti arrivano per ammirare, secondo una vecchia leggenda, la roccia dove è impresso il pettine della Santa, altri per poggiare la testa nella buca che toglie il mal di testa, altri invece per ammirare le meravigliose e miracolose chiome degli alberi di ciliegi che la Santa aveva fatto fiorire in pieno inverno per farne omaggio al fratello San Berardo.

Prese d’acqua del ruzzo

Questo acquedotto è stato terminato negli anni '30 del secolo passato con le storiche captazioni di tre grandi sorgenti: la Fossaceca, le Piscine, e il Peschio. Ma non basta l'acquedotto, anche l'ENEL negli anni 30 ha captato queste acque per la produzione di energia elettrica. Ci ha lasciato un sentiero che è possibile prendere da quota 1040 m circa, lungo il percorso che sale da Piano del Fiume per la chiesetta di Santa Colomba. Il sentiero, protetto con cavi d'acciaio, a tratti è scavato nella roccia e traversa su pareti verticali offrendo una splendida veduta sulla cascata di Vena Roscia (vena rossa). Anche nel fosso Malepasso ci sono captazioni e cascate (Mescatore, Veceliera). Un terreno di gioco per i torrentisti che viene frequentato dagli anni '90, probabilmente queste sono le forre più frequentate del Gran Sasso. La Fossaceca in particolare è diventata una classica dell'Italia Centrale.

La cascata di Vena Roscia

E’ la più alta in quota delle cascate che si trovano lungo il corso del Ruzzo. Proviene dalla sorgente di Fossaceca (quota 1497). Forma un salto di 16 metri (da quota 1009 a quota 993)

Piana del Fiume

Ameno e suggestivo Pianoro alle pendici del Prena, al di sotto del Malepasso, accessibile anche con comoda carrareccia e base di partenza per le ascensioni verso il Vado del Pieverano, i Prati di Santa Colomba e il Brancastello.

Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.

Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.