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escursione sentieri tra boschi Percorso delle Acque in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Percorso delle acque (San pietro Pineta Sorgenti Ruzzo Piane del Fiume Cascate del Barone)

Percorso delle acque (San pietro Pineta Sorgenti Ruzzo Piane del Fiume Cascate del Barone)

escursione sentieri tra boschi Casale San Nicola Acerone in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Livello di difficoltà

  • T Turistico
  • E Escursionistico
  • EE per Escursionisti Esperti
  • EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Adatto a piedi

Adatto in Mountain Bike


Altitudine minima
768 m
Distanza totale
9.05 km
Altitudine massima
1158 m
Tempo totale
2h 51m 01s
Dislivello totale
583 m
Punti di interesse
0
Perdita di quota totale
581 m
Punti del percorso
4677
Velocità massima
19.6 m/s
Indicazioni stradali
0
Velocità media
0.88 m/s
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Distanza
Altimetria
Velocità
Frequenza cardiaca
km
mps
m
km
mi
m
ft
mile/hr
ft/sec
km/hr
m/s

Scheda Tecnica

Difficoltà E (escursionistico)
Impegno Fisico **
Bellezza ****
Segnaletica CAI Bianco/Rosso
Quota di partenza 780m s.l.m
Quota di arrivo
Dislivello positivo 410+
Dislivello negativo 400-
km 8,7
Tempo di percorrenza 1h28m
Rete telefonica Sempre presente
Fonti di acqua Si
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) Si
Adatto per famiglie Si
Periodo consigliato Primavera-Autunno

Descrizione

Partenza dal centro per le acque di S.Pietro, frazione di Isola del Gran Sasso d'Italia, situata a circa 760 m s.l.m. nello splendido scenario dei monti Brancastello e Prena, dalle cui pendici si originano acque sorgive. Dopo i primi 200 m di strada comunale, si prosegue su un'antica carrareccia direzione "Pineta di S.Pietro". Seguendo le antiche vie del carbone che conducono alla faggeta, e in parte anche su "strada consorziale", si giunge dopo circa tre chilometri alla Pineta. Da qui si riprende il sentiero sulla sinistra, seguendo un affascinante sali e scendi immerso nel bosco .

Si supera a destra una fonte denominata ( F.te Gelata) 1100 m s.l.m. Per un breve tratto, causa frana, il sentiero è difficile da intercettare. Si prosegue mantenendo sempre quota 1100 m come punto di riferimento. Si giunge ad uno "spiazzo" largo, lo si supera mantenendo la destra, e al successivo bivio si gira a sinistra in discesa su ripida strada. Terminata la discesa, sulla sinistra si costeggia il centro di raccolta acqua del Ruzzo e subito dopo si arriva alle Piane del Fiume. (850 m s.l.m.) Di nuovo su strada sterrata si scende in direzione Lago di Pagliara, fino ad arrivare su un ponte in cemento ( Fosso Ruzzo) 750 m s.l.m. che poco a monte forma delle suggestive cascate ( Cascate del Barone). Per giungere alle cascate si supera il ponte e si sale subito a destra su un piccolo sentiero. In poco più di 15 Min si giunge a destinazione.

Punti di Interesse

Prese d’acqua del ruzzo

Questo acquedotto è stato terminato negli anni '30 del secolo passato con le storiche captazioni di tre grandi sorgenti: la Fossaceca, le Piscine, e il Peschio. Ma non basta l'acquedotto, anche l'ENEL negli anni 30 ha captato queste acque per la produzione di energia elettrica.

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Ci ha lasciato un sentiero che è possibile prendere da quota 1040 m circa, lungo il percorso che sale da Piano del Fiume per la chiesetta di Santa Colomba. Il sentiero, protetto con cavi d'acciaio, a tratti è scavato nella roccia e traversa su pareti verticali offrendo una splendida veduta sulla cascata di Vena Roscia (vena rossa). Anche nel fosso Malepasso ci sono captazioni e cascate (Mescatore, Veceliera). Un terreno di gioco per i torrentisti che viene frequentato dagli anni '90, probabilmente queste sono le forre più frequentate del Gran Sasso. La Fossaceca in particolare è diventata una classica dell'Italia Centrale.

La cascata di Vena Roscia

E’ la più alta in quota delle cascate che si trovano lungo il corso del Ruzzo. Proviene dalla sorgente di Fossaceca (quota 1497). Forma un salto di 16 metri (da quota 1009 a quota 993).

Piana del Fiume

Ameno e suggestivo Pianoro alle pendici del Prena, al di sotto del Malepasso, accessibile anche con comoda carrareccia e base di partenza per le ascensioni verso il Vado del Pieverano, i Prati di Santa Colomba e il Brancastello.

Eremo Di Fratta Grande

L'eremo di Fratta Grande di Pretara, conosciuto anche come Eremo di Fra’ Nicola fu costruito dall'ultimo Eremita del Gran Sasso. Si erge, appoggiato ad un banco roccioso lungo il corso del torrente Ruzzo, nella frazione di Pretara, a Isola del Gran Sasso (Te). Una semplice scalinata conduce all'ingresso che immette in uno stretto corridoio attraverso il quale si raggiunge il luogo di culto. La chiesa, di piccole dimensioni, ha una cappella sul fondo e due laterali, ognuna con proprio altare; in quella di destra si conserva la raffigurazione di San Francesco di Paola, di cui Fra’ Nicola era molto devoto tanto da cercare di imitarne la dura vita eremitica, mentre in quella di sinistra vi sono alloggiate statuette in terracotta alte circa 50 cm. Sulla parete destra, dietro l'altare, si apre un grosso vano in cui si conservano i pochi resti della struttura e degli scenari del presepe costruito dal frate eremitico. Sempre sul lato destro, vicino ad un armadio a vetro, una piccola porticina conduce all'ultimo ambiente, di forma triangolare, dove c'erano il chiostro e la piccola stanza in cui Fra’ Nicola trascorse gli ultimi anni della sua vita in meditazione. In una nicchia si conservano i resti di un organo a mantice, realizzato proprio dall'eremita. Di fronte alla chiesa c'è una piccola grotta con una modesta croce. Storia e leggende: nel 1986, in occasione del centenario della morte del frate, il Comune di Isola del Gran Sasso ha posto sulla parete rocciosa vicino l'ingresso una lapide con che reca un'incisione: “Ultimo eremita del Gran Sasso”. Fra’ Nicola Torretta era nato a Picciano (Pe) nel 1803. A Castelli (Te), dove la famiglia si era trasferita, Nicola divenne un bravo contadino finchè non venne a conoscenza dei Missionari del Preziosissimo Sangue di Gesù che evangelizzarono e portavano conforto alle famiglie più povere, abbandonò la casa paterna per seguire una vita ascetica, ma l'abito da monaco gli fu rifiutato per la sua sordità ad un orecchio. Da qui la decisione di diventare eremita laico. Si dedicò al restauro di quattro chiese: Santa Maria a Pagliara, San Cassiano, Santa Colomba e San Nicola di Fano a Corno e, nel 1850, iniziò la costruzione di Fratta Grande. Numerose le visite che Fra Nicola riceveva, spesso da parte di personaggi illustri quali Michetti e Barbella. Le sue spoglie furono tumulate sotto l’organo da lui costruito e poi traslate nella Chiesa parrocchiale di Pretara.

Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.

Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.