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escursione sentieri tra boschi da Isola del Gran Sasso a Piane del Fiume in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Anello Isola del Gran Sasso - Piane del Fiume

Anello Isola del Gran Sasso - Piane del Fiume

escursione sentieri tra boschi da Isola del Gran Sasso a Piane del Fiume in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Livello di difficoltà

  • T Turistico
  • E Escursionistico
  • EE per Escursionisti Esperti
  • EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Adatto a piedi

Adatto in Mountain Bike


Altitudine minima
406 m
Distanza totale
12.36 km
Altitudine massima
844 m
Tempo totale
3h 37m 27s
Dislivello totale
603 m
Punti di interesse
0
Perdita di quota totale
603 m
Punti del percorso
8932
Velocità massima
12.8 m/s
Indicazioni stradali
0
Velocità media
0.95 m/s
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Altimetria
Velocità
Frequenza cardiaca
km
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m
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mi
m
ft
mile/hr
ft/sec
km/hr
m/s

Scheda Tecnica

Difficoltà T (Turistico)
Impegno Fisico **
Bellezza ****
Segnaletica CAI Bianco/Rosso
Quota di partenza 412m s.l.m
Quota di arrivo 412m
Dislivello positivo 455+
Dislivello negativo 455-
km 11,3
Tempo di percorrenza 3h 
Rete telefonica Sempre presente
Fonti di acqua Si
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) No
Adatto per famiglie Si
Periodo consigliato Primavera-Autunno

Descrizione

Breve ed intenso percorso ad anello ai piedi della catena orientale del Gran Sasso. Partenza ed arrivo dell'escursione, è il comune di Isola del Gran Sasso d'Italia ( 412 Mt ) . Si parte da Largo Madonna delle Grazie (420 mt.) zona edicola e, superato il ponte sul fiume Ruzzo, si imbocca a destra per il Borghetto Trasatti. Si prosegue per 350 Mt su strada asfaltata denominata "Borgo Pagliara Vecchia" in direzione Santa Lucia (piccola contrada con una bellissima chiesa dedicata alla santa). Superato il piccolo paese, inizia il sentiero CAI su di un tratto di mulattiera di circa un chilometro.

Si lascia a destra una diga dell'Enel e si costeggia parallelamente al fiume, un'altra piccola frazione di Isola del Gran Sasso: Villa Piano. Da qui, causa frana, si è costretti di nuovo a tornare su asfalto "strada consorziale" direzione Pretara per circa un chilometro. Arrivati alla piccola frazione, si lascia a sinistra la strada per il Lago di Pagliara e si prosegue per un centinaio di metri sulla sp 39 A per Ceriseto S. Pietro.

Dopo un breve tornante, si segue a sinistra una stradina secondaria in salita che attraversa le ultime case di Pretara. Da qui in poi si riprende il sentiero CAI (simboli antichi giallo/rosso), su una comoda mulattiera immersa nel bosco. Si sale di circa 200 MT di dislivello positivo, fino ad arrivare ad una strada larga e ghiaiosa. Qui si svolta a destra e dopo circa 500 mt si giunge alle Piane del Fiume (850 MT). Dal fontanile si continua per pochi metri sulla sterrata, si attraversa un piccolo ruscello e si prosegue dritto di nuovo verso la faggetta lasciando a destra il bivio per Santa Colomba. Dopo aver percorso un bellissimo sottobosco in discesa , si ritrova di nuovo la strada larga e ghiaiosa di prima.

Questa volta la si segue in direzione Lago di Pagliara, scavalcando un ponte in cemento (Fosso Ruzzo) che poco a monte forma delle suggestive cascatelle (Cascate del Barone). Usciti dalla mulattiera, si scende a sinistra , si percorre per circa un chilometro la strada su asfalto per poi riprendere un sentiero segnato verso sinistra. Da qui segue una mulattiera immersa nel bosco che di nuovo porta a costeggiare il Ruzzo ed ad attraversare Pretara. Da Pretara si prosegue su "strada consorziale" fino a tornare di nuovo al comune di Isola del Gran Sasso.

Punti di Interesse

Piana del Fiume

Ameno e suggestivo pianoro alle pendici del Monte Prena, al di sotto del Malepasso, la piana è accessibile anche con comoda carrareccia ed è la base di partenza per le ascensioni al Vado del Pieverano, i Prati di Santa Colomba e il Brancastello. 

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Lì, in quella piana rinomata da tutti gli amanti del campeggio, della montagna e dello sport all’aria aperta, fino a qualche tempo fa erano ancora evidenti i segni del passaggio della slavina che nel 2017 ha travolto una parte dell’area campeggio. 

Nelle Piane del Fiume non solo il visitatore potrà trovare un’area recuperata, ma si potrà godere anche di nuovi servizi: ben quattro aree parcheggio, un’ampia zona per picnic all’ombra degli alberi, un’area camping nel verde (con tanto di allacci dell’acqua per le docce), bagni chimici e punti fuoco per poter cucinare in totale sicurezza. Una vera e propria area polifunzionale, immersa nel verde ed a due passi dal fiume che può tornare ad essere utilizzata. Un luogo ideale non solo per gli amanti del campeggio e del relax nel verde, ma anche per gli appassionati di montagna. Insomma, sono tanti i motivi per andare o tornare alle Piane del Fiume, dove vivere un’esperienza unica immersi nella natura.

Santa Colomba

L’Eremo di Santa Colomba è situato a 1250 metri di altitudine ai piedi del monte Infornace; vi si accede da Pretara attraverso un buon sentiero.

Secondo le tradizioni, proprio in questo luogo nel XII sec. Santa Colomba, figlia dei Conti di Pagliara e sorella di San Berardo, abbandonati gli agi del Castello vi si ritirò in preghiera e penitenza.

Tra le leggende che avvolgono la vita della Santa, le più diffuse sono quella che parlano dell’impronta della sua mano che sarebbe rimasta impressa su una roccia che si incontra durante la salita all’Eremo e quella del cosiddetto “Pettine di Santa Colomba”, che per alcuni sarebbe una serie di incisioni parallele (come i denti di un pettine) su una roccia piatta nei pressi dell’Eremo.

Nell’eremo Santa Colomba morì, amorevolmente assistita dal fratello, futuro vescovo di Teramo. Nel 1595 le sue spoglie furono traslate nella Chiesa di Santa Lucia e solo nel 1955 la statua di Santa Colomba, e le sacre spoglie, vennero trasferite nell’attuale cappella di Pretara.

La chiesa, recentemente restaurata, ha una muratura in pietra calcarea, coperta da un intonaco cementizio a grossa granulometria e un campanile a vela posizionato sulla linea della copertura a due spioventi. Sono da osservare al suo interno la base dell’altare e l’affresco con immagine della Madonna e Bambino.

L’interno è a forma trapezoidale, con il presbiterio rialzato di due gradini. Sull’altare troneggia la statua di Santa Colomba e di fianco è visibile un’apertura che un tempo custodiva le reliquie della Santa. Su una lapide apposta su una parete si legge “ANNO DOMINI MDCXXXXVII  SACERDOS D.ROMUALDUS TATTONUS INSULANUS CARITATE SUIS MANIBUS FECIT HOC OPUS. FR. IO. EREMITA MINISTRANTE”. All’esterno, sopra la porta d’ingresso, un’altra lapide recita: “A SANTA COLOMBA, CONTESSA DELL’UNI-VERSITA’ DI PAGLIARA E SORELLA DISAN BERARDO VESCOVO DI TERAMO, IL POPOLO DI PRETARA IN SENTITO RICORDO DEL CENTENARIO DEL RITROVAMENTO DEI RESTI MORTALI DELLA SANTA, REGINA DEI NOSTRI MONTI. PRETARA 1. SETTEMBRE 1992. H. MT.1234.”

Il 1° Settembre ricorre la festa della Santa e la chiesetta divenne luogo di incontri di tanti devoti che vi portano omaggio. Molti arrivano per ammirare, secondo una vecchia leggenda, la roccia dove è impresso il pettine della Santa, altri per poggiare la testa nella buca che toglie il mal di testa, altri invece per ammirare le meravigliose e miracolose chiome degli alberi di ciliegi che la Santa aveva fatto fiorire in pieno inverno per farne omaggio al fratello San Berardo.

Prese d’acqua del ruzzo

Questo acquedotto è stato terminato negli anni '30 del secolo passato con le storiche captazioni di tre grandi sorgenti: la Fossaceca, le Piscine, e il Peschio. Ma non basta l'acquedotto, anche l'ENEL negli anni 30 ha captato queste acque per la produzione di energia elettrica. Ci ha lasciato un sentiero che è possibile prendere da quota 1040 m circa, lungo il percorso che sale da Piano del Fiume per la chiesetta di Santa Colomba. Il sentiero, protetto con cavi d'acciaio, a tratti è scavato nella roccia e traversa su pareti verticali offrendo una splendida veduta sulla cascata di Vena Roscia (vena rossa).

Anche nel fosso Malepasso ci sono captazioni e cascate (Mescatore, Veceliera). Un terreno di gioco per i torrentisti che viene frequentato dagli anni '90, probabilmente queste sono le forre più frequentate del Gran Sasso. La Fossaceca in particolare è diventata una classica dell'Italia Centrale.

La cascata di Vena Roscia

E’ la più alta in quota delle cascate che si trovano lungo il corso del Ruzzo. Proviene dalla sorgente di Fossaceca (quota 1497). Forma un salto di 16 metri (da quota 1009 a quota 993)

Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.

Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.