Forca di Valle - Colle Pelato
Forca di Valle - Colle Pelato
Livello di difficoltà
- T Turistico
- E Escursionistico
- EE per Escursionisti Esperti
- EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature
Adatto a piedi
- Altitudine minima
- 859 m
- Distanza totale
- 4.74 km
- Altitudine massima
- 1572 m
- Tempo totale
- 2h 35m 40s
- Dislivello totale
- 811 m
- Punti di interesse
- 0
- Perdita di quota totale
- 98 m
- Punti del percorso
- 448
- Velocità massima
- 1.5 m/s
- Indicazioni stradali
- 0
- Velocità media
- 0.51 m/s
Scheda Tecnica
Difficoltà | E (escursionistico) |
Impegno Fisico | ** |
Bellezza | **** |
Segnaletica | CAI Bianco/Rosso (non più visibile) |
Quota di partenza | 862m s.l.m |
Quota di arrivo | 1571m |
Dislivello positivo | 729+ |
Dislivello negativo | 0- |
km | 4,7 |
Tempo di percorrenza | 2h18m Andata |
Rete telefonica | Sempre presente |
Fonti di acqua | No |
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) | No |
Adatto per famiglie | No |
Periodo consigliato | Primavera-Autunno |
Descrizione
Traversata la parte bassa del paese di Forca di Valle, si parcheggia accanto alla Chiesa di San Giorgio (808 metri). Si imbocca una ripida stradina, di fronte alla Chiesa, si attraversa la parte alta del paese fino a raggiungere una Croce metallica e una palina con indicazioni del Parco (875m).
Si imbocca la carrareccia di destra, sentiero 207, si prosegue per circa 100m, ad un ulteriore incrocio si sale a sinistra per una ripida stradina , continuando, a quota 1050m circa, ad un incrocio poco evidente, si incontra un’ingannevole palina del Parco, si continua tenendo la destra, restando sul sentiero 207. A quota 1206 ad un incrocio, dopo circa un 1 ora di cammino, nei pressi di una vetusta e malandata palina del Parco con indicazioni, si prosegue per sentiero di sinistra, il 207, a questo punto si raggiunge la Selva degli Abeti, dove sono presenti alcuni esemplari di Abete Bianco, un tipo di conifera presente nella zona sin dall’ultima glaciazione.
Il sentiero prosegue ripido e dopo aver attraversato il piccolo fosso di Lama Bianca, volge pian piano verso sud, dopo circa 1 ora e 40 minuti di cammino si raggiunge una radura a quota 1430 m. qui ad un masso con uno sbiadito segnavia rosso e giallo, sulla destra parte il sentiero 203, che porta ad Aquilano, lo si ignora . Per raggiungere velocemente la cima di Colle Pelato, nei pressi del masso, si lascia il sentiero ufficiale, che prosegue dritto verso Sud, procedendo in direzione Est, a sinistra di 90° rispetto a masso, salendo fuori sentiero a zig-zag trai faggi, in 15 minuti, dalla radura, si raggiunge la vetta di Colle Pelato, 1614 m. dov’è presente una Croce metallica.
Dalla vetta è possibile tornare sui propri passi per il percorso di andata o proseguire l’escursione raggiungendo il Montagnone per poi, proseguendo, chiudere un lungo anello fino al punto di partenza. Ovviamente la seconda opzione è la più appagante, quindi se si è scelto di chiudere l’anello, si prosegue su cresta, si rientra nel bosco e dopo circa 400 m si raggiunge un incrocio nel quale da destra arriva il sentiero 203, che si è scelto poco più in basso di ignorare per raggiungere più velocemente la sommità di Colle Pelato. All’incrocio si prosegue dritti sulla cresta per il sentiero 160, in direzione Sud, a circa 100 m dall’ultimo incrocio, qui il tracciato torna a salire, nel caso in cui il suolo sia ricoperto dalla neve orientarsi potrebbe rivelarsi un po’ difficoltoso per i meno esperti, si continua in salita, a tratti ripida tenendosi leggermente più in basso a destra rispetto alla cresta del Montagnone.
Usciti momentaneamente dal bosco, su di un ampia radura, si segue ancora la cresta, dopo qualche minuto si trova un palo con segno bianco e rosso, si torna tra i faggi. A questo punto, proseguendo, inizia a scorgersi sul fusto dei faggi la provvidenziale segnaletica CAI, delle numerose e ben evidenti bandierine di colore bianco e rosso, prestando attenzione nel seguirle, dopo qualche minuto si inizia a scendere verso destra, allontanandosi dalla cresta del Montagnone (proseguendo su cresta senza seguire la segnaletica si finisce su dei salti di roccia, dai quali non è possibile scendere senza tecniche alpinistiche). Il sentiero prosegue in discesa fino a “la Forchetta” a quota 1360 m. , dove va ad incrociare il sentiero 103.
Dalla Forchetta si imbocca il sentiero 103 , che scende in basso verso Nord-Est e che in 15 minuti permette di raggiungere il Rifugio del Fontanino, a quota 1403 m. Dal rifugio per concludere l’escursione, chiudendo l’ampio anello, e tornare al punto di partenza, si prosegue sull’evidente sentiero, che scende a mezza costa, in direzione Nord-Est, per poi attraversare il profondo vallone di Vena Pecorale, lasciandolo sulla destra, dove, ad un incrocio a quota 1206 m, è presente una palina con indicazioni , si va a sinistra, per il sentiero 103, in discesa su una scomoda carrareccia, toccando la Sorgente del "Peschio della Fonte" a quota 1100m, che sgorga sotto un grande masso, si continua sulla carrareccia fino a incontrare la Croce metallica posta nella parte alta del paese, da dove l'escursione ha avuto inizio. In circa 1 ora e 15 minuti di cammino dal Rifugio si raggiunge il paese di Forca di Valle e il punto di partenza.
Punti di Interesse
Colle Pelato
(42.523431675754246, 13.593784232675059)
è un bellissimo balcone panoramico su tutta la catena del Gran Sasso e oltre. Per arrivarci ci sono varie alternative, dal versante nord si può salire da Flamignano oppure da Aquilano ma, in entrambi i casi, occorrerà percorrere un itinerario non proprio gradevole. In questa zona i sentieri sono quasi scomparsi per lasciare posto a numerosissime strade sterrate usate per la raccolta della legna. Il problema è che una pista creata per un cingolato non sempre si adatta al percorso di un escursionista. Tutto questo versante è coperto da boschi che, vista la quota, sono composti da numerosissime specie arboree, anche dall'abete bianco che proprio qui ancora resiste in un piccolo nucleo: la Selva degli Abeti.
La Selva degli Abeti
(42.523431675754246, 13.593784232675059)
è uno dei pochissimi (tre) boschi di abete bianco presenti nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, gli altri sono ubicati sulla Laga. Ormai quasi estinto, l'abete bianco è tipico del nostro territorio ed è spontaneo. Slanciato, maestoso e molto alto (può arrivare a 50 metri di altezza e 3 di diametro), proprio per queste sue qualità è stato decimato dall'industria del legname. Il suo areale è in lento ma costante restringimento forse anche per le variazioni climatiche, speriamo che in questi monti rimanga il più a lungo possibile anche con l'aiuto e la valorizzazione che il Parco può imporre.
Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.
Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.
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La Compagnia delle Guide Gran Sasso d'Italia:
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