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Da Casale San Nicola al Rifugio “N. D’Arcangelo”

Da Casale San Nicola al Rifugio “N. D’Arcangelo”

escursione sentieri tra boschi Casale San Nicola Acerone in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Livello di difficoltà

  • T Turistico
  • E Escursionistico
  • EE per Escursionisti Esperti
  • EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Adatto a piedi

Adatto in Mountain Bike

Scheda Tecnica

Difficoltà E (escursionistico)
Impegno Fisico ***
Bellezza ****
Segnaletica CAI Bianco/Rosso
Quota di partenza 929m s.l.m
Quota di arrivo 1645m
Dislivello positivo 890+
Dislivello negativo 890-
km 4,8
Tempo di percorrenza 2h44m Andata
Rete telefonica Sempre presente
Fonti di acqua

no, scorta di acqua piovana presso il rifugio in caso di necessità non alimentari.

Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) Rifugio D’Arcangelo all'arrivo.
Adatto per famiglie No
Periodo consigliato Primavera-Autunno-Estate

Descrizione

Il rifugio “Nicola D’Arcangelo” al Vaduccio si trova a 1.665 metri di altitudine s.l.m. sul versante nord della cresta Vado di Corno – Monte Aquila nel Gran Sasso d’Italia. È situato nel comune di Isola del Gran Sasso.

Fu costruito negli anni ’30 con funzione di ricovero pastorale, successivamente, nel 1987 dopo averlo ristrutturato, la sezione C.A.I. di Isola del Gran Sasso, volle intitolarlo, un doveroso segno di riconoscimento, al dott. Nicola D’Arcangelo fondatore, nel 1921, della sezione stessa.

Il Rifugio è dotato di quattro posti letto a castello (due a due), con coperte, stufa a legna, lampada a gas. Purtroppo è privo di acqua, per tale motivo, per coloro che intendano usufruirne, è necessario provvedere autonomamente al proprio fabbisogno di acqua.

Per raggiungere il rifugio, da Isola del Gran Sasso, imboccata la provinciale per Casale San Nicola, si raggiungono le ultime baracche dell'ex cantiere Cogefar. Da qui si segue una carrareccia che dopo un chilometro circa raggiunge l’impianto Enel della Valle dell’Inferno. Si traversa un piccolo torrente percorrendo una larga pista e dopo 20 minuti, abbandonata la pista, si segue sulla destra, un sentiero ben marcato e costeggiato da un ruscello fino all’incrocio con il sentiero n.6 per Vado di Corno che si percorre fino all’uscita del bosco (il Vaduccio). Qui si lascia il sentiero per Vado e, deviando sulla destra, si scende per un breve tratto di bosco nella conca dove è situato il rifugio.

Punti di Interesse

Casale San Nicola

Casale San Nicola è il paese più elevato della Valle Siciliana. Un tempo era anche il più remoto, situato com’è proprio in fondo alla valle, che di fatto termina nei viottoli del piccolo centro abitato. Oggi la presenza alquanto ingombrante dei piloni dell’autostrada che proprio qui si infila nelle viscere della montagna ha intaccato parecchio l’atmosfera bucolica che un tempo si respirava da queste parti. Casale mantiene comunque un fascino particolare, sulle sue case incombe imponente il grande paretone del Corno Grande e i sentieri che partono dal paese sono davvero tutti molto belli. La gita proposta con questo itinerario li riunisce un po’ tutti e permette di ammirare da vicino il colosso di roccia che sorregge la vetta più alta dell’Appennino.

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L’Eremo di San Nicola

La sua costruzione risale al 1000-1100 a.C., sorge a circa 1000 mt. di altezza vicino ad una pianura denominata “Prato dei Fiori”; vi si arriva percorrendo una mulattiera che da Casale San Nicola porta al Corno Grande. Il monastero nacque per influenza della riforma eremitica di San Pier Damiani come primitivo eremo sul Monte Corno. Nel 1187 tra le pertinenze di S. Croce di Fonte Avellana era attestata la chiesa Sancti Nicolay de Cornu, sotto la cui giurisdizione rimase fino al 1652 quando per ordine di Innocenzo X vennero soppressi i piccoli monasteri. Nel 1342 il convento era tenuto a pagare la decima papale. La piccola chiesetta – di origine romanica – è oggi in ottimo stato di conservazione; essa presenta una muratura formata dall’assemblaggio di blocchi squadrati di pietra calcarea con malta ed un tetto a doppio spiovente. Vicino si possono osservare i resti degli antichi edifici monastici.

Fonte Nera

Una caratteristica fonte del luogo (1060 metri) usata per abbeverare il bestiame soprattutto nella transumanza ed ora sosta di numerose gite di campagna. L'acqua della fonte è potabile e vi si possono lasciare immerse bibite a rinfrescare. Il posto è ricco di alberi e ci si trova praticamente inseriti nella natura in tutto il suo splendore sotto il magnifico paretone del Corno Grande.

Rifugio D’Arcangelo

Il rifugio “Nicola D’Arcangelo” al Vaduccio si trova a 1.665 metri di altitudine s.l.m. sul versante nord della cresta Vado di Corno – Monte Aquila nel Gran Sasso d’Italia. È situato nel comune di Isola del Gran Sasso. Fu costruito negli anni ’30 con funzione di ricovero pastorale, successivamente, nel 1987 dopo averlo ristrutturato, la sezione C.A.I. di Isola del Gran Sasso, volle intitolarlo, un doveroso segno di riconoscimento, al dott. Nicola D’Arcangelo fondatore, nel 1921, della sezione stessa. Il Rifugio è dotato di quattro posti letto a castello (due a due), con coperte, stufa a legna, lampada a gas. Purtroppo è privo di acqua, per tale motivo, per coloro che intendano usufruirne, è necessario provvedere autonomamente al proprio fabbisogno di acqua. Per raggiungere il rifugio, da Isola del Gran Sasso, imboccata la provinciale per Casale San Nicola, si raggiungono le ultime baracche dell'ex cantiere Cogefar.

Da qui si segue una carrereccia che dopo un chilometro circa raggiunge l’impianto Enel della Valle dell’Inferno. Si traversa un piccolo torrente percorrendo una larga pista e dopo 20 minuti, abbandonata la pista, si segue sulla destra, un sentiero ben marcato e costeggiato da un ruscello fino all’incrocio con il sentiero n.6 per Vado di Corno che si percorre fino all’uscita del bosco (il Vaduccio). Qui si lascia il sentiero per Vado e, deviando sulla destra, si scende per un breve tratto di bosco nella conca dove è situato il rifugio. Da Campo Imperatore, invece, dopo aver raggiunto Vado di Corno, si scende lungo il sentiero n.6 fino a raggiungere il Vaduccio, dove si devia per il rifugio.

La faggeta

"La grande fascia di bosco è costituita essenzialmente da faggete, per la maggior parte governate ad alto fusto. Nelle aree meno accessibili si sono conservati boschi maturi con alberi dalle grandi dimensioni. Alcuni mostrano il tipico portamento a "candelabro", conseguenza delle capitozzature effettuate in passato per ottenere frasche per il bestiame, come quelli che si rinvengono lungo il sentiero che porta alla chiesa alpestre di San Nicola.

Le faggete di quest'area presentano alcuni aspetti interessanti connessi alla presenza dell'asaro (Asarum europaeum), specie non comune in Appennino. Generalmente, questi boschi si caratterizzano come ambienti forestali piuttosto poveri di specie del sottobosco poiché la luce riesce difficilmente a penetrare la fitta chioma degli alberi.

L’Acerone

Nelle zone rocciose, al faggio si sostituiscono tassi, tigli e aceri. Tra questi merita una menzione particolare il famoso Acerone, un acero (Acer pseudoplatanus) dalle dimensioni colossali e totalmente cavo all'interno che veglia sulla montagna di Isola.

- 8 mt di circonferenza

- 35 mt di altezza

- la cavità può contenere 5-6 persone

Un vero gigante della Natura!

Le aree forestali meglio conservate risultano quelle più ricche di fauna. In particolare la Rosalia alpina, un insetto molto raro e dalla vivace livrea legato ai grandi faggi marcescenti, inoltre diverse specie di uccelli forestali come la balia dal collare o il pigliamosche. Sui grandi faggi nidifica l'astore, un potente rapace legato proprio alle grandi estensioni boschive ben conservate e selvagge".

Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.

Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.