Casale San Nicola - Acerone
Casale San Nicola - Acerone
Livello di difficoltà
- T Turistico
- E Escursionistico
- EE per Escursionisti Esperti
- EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature
Adatto a piedi
- Altitudine minima
- 929 m
- Distanza totale
- 3.63 km
- Altitudine massima
- 1327 m
- Tempo totale
- 1h 23m 47s
- Dislivello totale
- 516 m
- Punti di interesse
- 0
- Perdita di quota totale
- 139 m
- Punti del percorso
- 240
- Velocità massima
- 0.9 m/s
- Indicazioni stradali
- 0
- Velocità media
- 0.72 m/s
Scheda Tecnica
Difficoltà | E (escursionistico) |
Impegno Fisico | *** |
Bellezza | ***** |
Segnaletica | CAI Bianco/Rosso |
Quota di partenza | 929m s.l.m |
Quota di arrivo | 1645m |
Dislivello positivo | 716+ |
Dislivello negativo | 716- |
km | 4,8 |
Tempo di percorrenza | 1h54m Andata |
Rete telefonica | Sempre presente |
Fonti di acqua | no |
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) | Rifugio D’Arcangelo 40 minuti più a monte. |
Adatto per famiglie | no |
Periodo consigliato | Primavera-Autunno-Estate |
Descrizione
Dalla piazzetta di Casale si torna indietro a piedi per qualche decina di metri fino ad imboccare a destra la strada che sale sotto i piloni dell’autostrada. La strada si trasforma quasi subito diventando sterrata, passa accanto agli orrendi ruderi degli ex cantieri del traforo autostradale, mai rimossi e su cui sono ancora ben visibili i resti delle abbandonate da decenni.
Alcune belle radure offrono splendidi scorci verso il vicino paretone del Corno Grande, entrati nel bosco si supera un tratto di salita più decisa fino a raggiungere il bivio per Fonte Nera.
Fino a qui si potrebbe arrivare anche in automobile ma la mezz’ora a piedi in più ripaga la vista della fatica supplementare. La sterrata ora comincia a salire con decisione e in breve si arriva ad un bivio dove si tralascia la carrareccia che a destra conduce a Fonte Nera per proseguire a sinistra a mezza costa immersi nella bellissima faggeta che caratterizza tutto questo versante del massiccio. Superato lo sbocco della suggestiva forra della Valle dell’Inferno caratterizzata dalla presenza di una massiccia opera di captazione delle acque, si continua lungo la strada sterrata fino a raggiungere i cartelli che segnalano a destra l’inizio del sentiero per Vado di Corno.
Adesso si sale decisamente su un bel sentiero che si inerpica nel bosco su una traccia ben segnata. Superato un breve tratto più aperto si riprende ben presto a salire fra gli alberi. Giunti a quota 1600 m. circa, prima della fine del bosco, si nota sulla sinistra un cartello che segnala il vicino Acerone. Si prosegue per circa 500m seguendo gli omini di pietra, arrivando ad un bivio dove sulla corteccia di un albero vi è incisa una freccia verso destra con la scritta "acerone"; si prosegue per altri 100m su sentiero che diventa ripido, fino a localizzare l'Acerone (Acer Pseudoplatanus). Questo fantastico esemplare di albero secolare, purtroppo danneggiato anni fa da alcuni imbecilli che accesero un fuoco all’interno della grande cavità alla base del suo tronco:
- 8 mt di circonferenza
- 35 mt di altezza
- la cavità può contenere 5-6 persone
Un vero gigante della Natura!
Punti di Interesse
La faggeta
"La grande fascia di bosco è costituita essenzialmente da faggete, per la maggior parte governate ad alto fusto. Nelle aree meno accessibili si sono conservati boschi maturi con alberi dalle grandi dimensioni. Alcuni mostrano il tipico portamento a "candelabro", conseguenza delle capitozzature effettuate in passato per ottenere frasche per il bestiame, come quelli che si rinvengono lungo il sentiero che porta alla chiesa alpestre di San Nicola.
Le faggete di quest'area presentano alcuni aspetti interessanti connessi alla presenza dell'asaro (Asarum europaeum), specie non comune in Appennino. Generalmente, questi boschi si caratterizzano come ambienti forestali piuttosto poveri di specie del sottobosco poiché la luce riesce difficilmente a penetrare la fitta chioma degli alberi.
L’Acerone
Nelle zone rocciose, al faggio si sostituiscono tassi, tigli e aceri. Tra questi merita una menzione particolare il famoso Acerone, un acero (Acer pseudoplatanus) dalle dimensioni colossali e totalmente cavo all'interno che veglia sulla montagna di Isola.
- 8 mt di circonferenza
- 35 mt di altezza
- la cavità può contenere 5-6 persone
Un vero gigante della Natura!
Le aree forestali meglio conservate risultano quelle più ricche di fauna. In particolare la Rosalia alpina, un insetto molto raro e dalla vivace livrea legato ai grandi faggi marcescenti, inoltre diverse specie di uccelli forestali come la balia dal collare o il pigliamosche. Sui grandi faggi nidifica l'astore, un potente rapace legato proprio alle grandi estensioni boschive ben conservate e selvagge". (Info Parco)
L'Eremo di San Nicola
La sua costruzione risale al 1000-1100 a.C., sorge a circa 1000 mt. di altezza vicino ad una pianura denominata “Prato dei Fiori”; vi si arriva percorrendo una mulattiera che da Casale San Nicola porta al Corno Grande.
Il monastero nacque per influenza della riforma eremitica di San Pier Damiani come primitivo eremo sul Monte Corno.
Nel 1187 tra le pertinenze di S. Croce di Fonte Avellana era attestata la chiesa Sancti Nicolay de Cornu, sotto la cui giurisdizione rimase fino al 1652 quando per ordine di Innocenzo X vennero soppressi i piccoli monasteri.
Nel 1342 il convento era tenuto a pagare la decima papale.
La piccola chiesetta – di origine romanica – è oggi in ottimo stato di conservazione; essa presenta una muratura formata dall’assemblaggio di blocchi squadrati di pietra calcarea con malta ed un tetto a doppio spiovente. Vicino si possono osservare i resti degli antichi edifici monastici.
Fonte Nera
Una caratteristica fonte del luogo (1060 metri) usata per abbeverare il bestiame soprattutto nella transumanza ed ora sosta di numerose gite di campagna. L'acqua della fonte è potabile e vi si possono lasciare immerse bibite a rinfrescare. Il posto è ricco di alberi e ci si trova praticamente inseriti nella natura in tutto il suo splendore sotto il magnifico paretone del Corno Grande.
Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.
Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.
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