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escursione sentieri tra boschi San Pietro Brancastello in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

San Pietro - Monte Brancastello

San Pietro - Brancastello

escursione sentieri tra boschi Casale San Nicola Acerone in Abruzzo nel Gran Sasso D'Italia

Livello di difficoltà

  • T Turistico
  • E Escursionistico
  • EE per Escursionisti Esperti
  • EEA per Escursionisti Esperti, con Attrezzature

Adatto a piedi


Altitudine minima
832 m
Distanza totale
13.13 km
Altitudine massima
2408 m
Tempo totale
9h 00m 41s
Dislivello totale
1890 m
Punti di interesse
0
Perdita di quota totale
1891 m
Punti del percorso
255
Velocità massima
2.3 m/s
Indicazioni stradali
0
Velocità media
0.4 m/s
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Distanza
Altimetria
Velocità
Frequenza cardiaca
km
mps
m
km
mi
m
ft
mile/hr
ft/sec
km/hr
m/s

Scheda Tecnica

Difficoltà EEA (escursionisti esperti con attrezzature)
Impegno Fisico *****
Bellezza *****
Segnaletica CAI Bianco/Rosso
Quota di partenza 900m s.l.m
Quota di arrivo 900m
Dislivello positivo 1790+
Dislivello negativo 1790-
km 14,71
Tempo di percorrenza 9h
Rete telefonica Sempre presente
Fonti di acqua Si
Punti di appoggio (rifugi o bivacchi) No
Adatto per famiglie No
Periodo consigliato Primavera-Estate

Descrizione

Partenza dalla pineta di San Pietro attraverso il sentiero dei 4 Vadi, sulla sinistra, seguendo un affascinante sali e scendi immerso nel bosco . 

Si supera a destra una fonte denominata ( F.te Gelata) 1100 m s.l.m. Per un breve tratto, causa frana, il sentiero è difficile da intercettare. Si prosegue mantenendo sempre quota 1100 m come punto di riferimento. Si giunge ad uno "spiazzo" largo, lo si supera mantenendo la destra, e al successivo bivio si gira a sinistra in discesa su ripida strada.

Terminata la discesa, sulla sinistra si costeggia il centro di raccolta acqua del Ruzzo e subito dopo si arriva alle Piane del Fiume(850 m). Dal fontanile si continua per pochi metri sulla sterrata, si attraversa un piccolo ruscello e al successivo incrocio si prosegue a destra per il ripido sentiero num. 117 per Santa Colomba. Si sale dapprima sul costone dove risiede la chiesetta, e poi si scende nel fosso "Malepasso" tra le cime delle Fienare e la lunga cresta del Cimone di Santa Colomba.

Salendo di quota, si iniziano ad osservare i profili dei monti Prena e Infornace. La traccia, procede a zigzag sui ripidi pendii erbosi. Si giunge così al Vado del Piaverano (2281 m), antico punto di passaggio strategico , da cui si può scoprire la piana di Campo Imperatore. Si intercetta il sentiero del centenario e lo si percorre in direzione ovest fino alla cima del Brancastello ( 2385 m).

La discesa avviene attraverso la cresta Nord. Prestare attenzione in quanto il pendio risulta essere abbastanza ripido. Si guadagna la cima delle Fienare (1985 m), e subito dopo si intercetta una traccia che immette nel bosco in prossimità di una stalla per animali. Qui una mulattiera in discesa conduce facilmente al luogo di partenza.

Punti di Interesse

La cascata di Vena Roscia

E’ la più alta in quota delle cascate che si trovano lungo il corso del Ruzzo. Proviene dalla sorgente di Fossaceca (quota 1497). Forma un salto di 16 metri (da quota 1009 a quota 993)

Piane del Fiume

Ameno e suggestivo Pianoro alle pendici del Prena, al di sotto del Malepasso, accessibile anche con comoda carrareccia e base di partenza per le ascensioni verso il Vado del Pieverano, i Prati di Santa Colomba e il Brancastello.

Prese d’acqua del ruzzo

Questo acquedotto è stato terminato negli anni '30 del secolo passato con le storiche captazioni di tre grandi sorgenti: la Fossaceca, le Piscine, e il Peschio. Ma non basta l'acquedotto, anche l'ENEL negli anni 30 ha captato queste acque per la produzione di energia elettrica. Ci ha lasciato un sentiero che è possibile prendere da quota 1040 m circa, lungo il percorso che sale da Piano del Fiume per la chiesetta di Santa Colomba. Il sentiero, protetto con cavi d'acciaio, a tratti è scavato nella roccia e traversa su pareti verticali offrendo una splendida veduta sulla cascata di Vena Roscia (vena rossa).

Anche nel fosso Malepasso ci sono captazioni e cascate (Mescatore, Veceliera). Un terreno di gioco per i torrentisti che viene frequentato dagli anni '90, probabilmente queste sono le forre più frequentate del Gran Sasso. La Fossaceca in particolare è diventata una classica dell'Italia Centrale.

Santa Colomba

L’Eremo di Santa Colomba è situato a 1250 metri di altitudine ai piedi del monte Infornace; vi si accede da Pretara attraverso un buon sentiero.

Secondo le tradizioni, proprio in questo luogo nel XII sec. Santa Colomba, figlia dei Conti di Pagliara e sorella di San Berardo, abbandonati gli agi del Castello vi si ritirò in preghiera e penitenza.

Tra le leggende che avvolgono la vita della Santa, le più diffuse sono quella che parlano dell’impronta della sua mano che sarebbe rimasta impressa su una roccia che si incontra durante la salita all’Eremo e quella del cosiddetto “Pettine di Santa Colomba”, che per alcuni sarebbe una serie di incisioni parallele (come i denti di un pettine) su una roccia piatta nei pressi dell’Eremo.

Nell’eremo Santa Colomba morì, amorevolmente assistita dal fratello, futuro vescovo di Teramo. Nel 1595 le sue spoglie furono traslate nella Chiesa di Santa Lucia e solo nel 1955 la statua di Santa Colomba, e le sacre spoglie, vennero trasferite nell’attuale cappella di Pretara.

La chiesa, recentemente restaurata, ha una muratura in pietra calcarea, coperta da un intonaco cementizio a grossa granulometria e un campanile a vela posizionato sulla linea della copertura a due spioventi. Sono da osservare al suo interno la base dell’altare e l’affresco con immagine della Madonna e Bambino.

L’interno è a forma trapezoidale, con il presbiterio rialzato di due gradini. Sull’altare troneggia la statua di Santa Colomba e di fianco è visibile un’apertura che un tempo custodiva le reliquie della Santa. Su una lapide apposta su una parete si legge “ANNO DOMINI MDCXXXXVII  SACERDOS D.ROMUALDUS TATTONUS INSULANUS CARITATE SUIS MANIBUS FECIT HOC OPUS. FR. IO. EREMITA MINISTRANTE”. All’esterno, sopra la porta d’ingresso, un’altra lapide recita: “A SANTA COLOMBA, CONTESSA DELL’UNI-VERSITA’ DI PAGLIARA E SORELLA DISAN BERARDO VESCOVO DI TERAMO, IL POPOLO DI PRETARA IN SENTITO RICORDO DEL CENTENARIO DEL RITROVAMENTO DEI RESTI MORTALI DELLA SANTA, REGINA DEI NOSTRI MONTI. PRETARA 1. SETTEMBRE 1992. H. MT.1234.”

Il 1° Settembre ricorre la festa della Santa e la chiesetta divenne luogo di incontri di tanti devoti che vi portano omaggio. Molti arrivano per ammirare, secondo una vecchia leggenda, la roccia dove è impresso il pettine della Santa, altri per poggiare la testa nella buca che toglie il mal di testa, altri invece per ammirare le meravigliose e miracolose chiome degli alberi di ciliegi che la Santa aveva fatto fiorire in pieno inverno per farne omaggio al fratello San Berardo.

Per chi vuole arrampicare, esplorare le alte quote o affrontare una gita in montagna, consigliamo di farlo in compagnia di una guida locale. Gli accompagnatori di media montagna e le guide alpine sono l'unica figura professionale abilitata all'accompagnamento su terreno di media e d'alta montagna ed all'insegnamento dell'alpinismo ( su ghiaccio e roccia) e dello sci alpinismo.

Le esperte guide e accompagnatori del nostro Gran Sasso, che conoscono il territorio da quando erano ragazzini, vi mostreranno i posti più belli e segreti e sapranno trasmettervi la passione ed il rispetto per la montagna.